Insegno matematica e fisica ai ragazzi delle superiori dalla prima alla quinta. Cerco sempre di non sostituirmi al ragazzo/ragazza e di fare in modo che sia lui/lei a tirare fuori le idee, anche se questo richiede più tempo. Non fa niente se si commettono errori, anzi, sbagliare è l'unico modo per imparare, però chiedo sempre di esplicitare quale ragionamento è stato fatto. Questo per due motivi:...
Insegno matematica e fisica ai ragazzi delle superiori dalla prima alla quinta. Cerco sempre di non sostituirmi al ragazzo/ragazza e di fare in modo che sia lui/lei a tirare fuori le idee, anche se questo richiede più tempo. Non fa niente se si commettono errori, anzi, sbagliare è l'unico modo per imparare, però chiedo sempre di esplicitare quale ragionamento è stato fatto. Questo per due motivi: primo, mi dà modo di mettermi nei panni dello studente/studentessa e capire come ha ragionato; secondo, devo capire SE ha ragionato! Fare matematica infatti non significa applicare la regola meccanicamente, ma ragionare con la propria testa. Quando riesco cerco sempre di fare dei collegamenti con la realtà, perché penso che gli esempi concreti aiutino a memorizzare. Il discorso che vale sempre è che ci dev'essere un impegno condiviso, quindi non si può pensare di arrivare pronti se si studia tutto all'ultimo. Bisogna mettere le mani in pasta e faticare, senza spaventarsi di fare errori. La matematica, al di là delle apparenze, è una disciplina creativa. Un'altra cosa importantissima è non adagiarsi mai e non far finta di aver capito se in verità non si è capito. Infatti nella matematica gli argomenti sono tutti collegati, quindi se non si è preparati su qualcosa, poi si fa molta fatica a recuperare. Quindi dico sempre che lasciar perdere è un errore, bisogna sforzarsi sempre di fare il meglio che si può. Per il resto alleggerire la lezione con qualche chiacchiera fa bene a tutti! Il mio desiderio non è solo quello di far arrivare alla sufficienza, ma di appassionare alle mie materie??
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