La mia metodologia è mista, basata in parte sul 'metodo naturale' di Stephen Krashen e sugli approcci umanistico-affettivi che mettono l'apprendente al centro del percorso di apprendimento, motivato dalla scelta attenta dei contenuti dall'insegnante che agisce come 'scaffolding', come supporto linguistico facilitando l'apprendimento. I materiali devono essere coinvolgenti - creati ( o adattati) e...
La mia metodologia è mista, basata in parte sul 'metodo naturale' di Stephen Krashen e sugli approcci umanistico-affettivi che mettono l'apprendente al centro del percorso di apprendimento, motivato dalla scelta attenta dei contenuti dall'insegnante che agisce come 'scaffolding', come supporto linguistico facilitando l'apprendimento. I materiali devono essere coinvolgenti - creati ( o adattati) ex novo per rispettare le diverse 'intelligenze' e stili di apprendimento.
Credo che per, imparare una lingua, sia necessario 'fare lingua': il TTT (Teacher Talking Time) deve essere limitato per permettere agli studenti di ricevere/produrre quanta più lingua possibile.
Credo nel diritto all'errore, alle diverse approssimazioni successive che permettano di cominciare a comunicare da subito, posticipando l'attenzione alla forma/grammatica in un secondo momento. Credo che molti studenti si stanchino di studiare la lingua, a causa di un falso pragmatico: crediamo di dover studiare prima ed usare poi. Nel mio metodo si comincia a parlare, scrivere, leggere, ascoltare, da subito.
Non uso libri di testo, bensì Learning Objects (LO), unità d'istruzione multimediali per l'e-learning; per scegliere i miei materiali, adotto ed adatto i criteri di Schumann (teoria emotiva dell'input): devono essere raggiungibili (permeabili agli studenti, con l'aiuto dell'insegnante, fin dalle prime lezioni), attraenti (lavoreremo molto sui testi, ma secondo la psicologia della Gestalt e gli studi di Marcel Danesi, tendiamo prima a vedere immagini e contesto, e poi a focalizzarci sul testo; durante le mie lezioni non ci saranno testi in bianco e nero e senza immagine), nuovo (la curiosità scatena la motivazione, e la motivazione è il carburante dell'apprendimento), funzionali alle esigenze degli apprendenti ed ai loro bisogni/desideri/aspettative, e sicuri.
La sicurezza psicologica e sociale è un tratto particolarmente determinante nelle mie lezioni: nessuno studente vuole 'perdere la faccia' o sentirsi inadeguato, incapace, fuori luogo.
Secondo Stephen Krashen nessuno può imparare se si innesca il 'filtro affettivo', un conflitto interno tra amigdala e ippocampo; l'input non sarà acquisito e l'informazione non passerà nella memoria a lungo termine, creando una situazione di stress ed una spirale di negatività. Credo che imparare una lingua debba essere piacevole, come piacevole è la sensazione di arrivare ad esprimere il proprio pensiero nella madrelingua e raggiungere i propri obiettivi.
L'insegnante non è un magister, non travasa conoscenza da un contenitore ad un altro, ma aiuta lo studente nel motivarsi, nell'approcciare lo sconosciuto rendendolo conosciuto, nel portare a termine piccoli obiettivi con continuità e resilienza che col tempo diventano livelli di competenza in lingua.
Per saperne di più
Vedi meno