Alessandro Lui

Nasco nella soleggiata e ventosa Messina ma lascio la Sicilia per approfondire lo studio della recitazione alla Link Academy, accademia bilingue d’arte drammatica di Roma e, dopo essermi laureato, conseguo un master in marketing e management della cultura presso lo IED. Inizio il mio percorso artistico nel 2012 debuttando a teatro; vengo poi selezionato per frequentare il Laboratorio Internazionale della Biennale di Venezia e partecipo al mio primo lungometraggio "Ragazze a mano armata" di Fabio Segatori. Negli anni successivi continuo la formazione frequentando laboratori di Emma Dante, Giovanni Veronesi, Andrea Baracco, Claudio Tolcachir e altri. Dal 2014 sono tra i volti dello spot Coca-Cola Zero a distribuzione europea ed entro a far parte del cast di diverse produzioni teatrali tra cui: “Dignità Autonome di Prostituzione” di Luciano Melchionna, “Amleto di William Shakespeare” di Ninni Bruschetta, “Immacolata Concezione” di Vucciria Teatro, “La Pacchiona” di Neil LaBute, e altri. Nel 2016 debutto sul piccolo schermo con la serie tv “Squadra Antimafia 8” prodotta da TaoDue e intraprendo anche come autore la realizzazione di progetti indipendenti esordendo nel 2018 con il cortometraggio “Il Ladro di Spezie” che si aggiudica il bando SIAE S’illumina e nel 2019 con “Vittoria per tutti” che vince il premio Rai Cinema al RIFF 2019. L’anno successivo escono altri due lungometraggi a cui ho preso parte: “Il mio corpo vi seppellirà” di Giovanni La Parola e “Il caso Pantani” di Domenico Ciolfi. Nel 2021 entro nel cast della serie americana Netflix “From Scratch” e nel 2022 interpreto l’avvocato Matteo Boccanera nella serie originale Amazon Prime Video: “The Bad Guy”, prodotta da Indigo Film. Il 2024 mi vede impegnato in un nuovo ruolo, il medico legale Adriano Calì, nel progetto televisivo dal titolo “Vanina – Un vicequestore a Catania”, prodotto da Palomar in onda su Canale 5.

Nonostante io qui mi proponga per “insegnare”, ci tengo a specificare che io stesso continuo a studiare e cerco di arricchire le mie esperienze. Infatti più che "insegnante" (non sono un pedagogo) mi piace definirmi un coach, un ricercatore di espressività, una guida turistica nella visita all’affascinante mondo dell’evocazione scenica.