Anche se le metodologie di insegnamento tradizionali hanno ancora la loro valenza, non possiamo negarlo, le esigenze degli studenti di oggi sono cambiate, e le migliori strategie che gli insegnanti e i libri possono adottare, funzionano relativamente. Se però decidiamo di abbandonare i manuali classici e ci focalizziamo su ciò che realmente i ragazzi desiderano, possiamo facilmente trovare nuove...
Anche se le metodologie di insegnamento tradizionali hanno ancora la loro valenza, non possiamo negarlo, le esigenze degli studenti di oggi sono cambiate, e le migliori strategie che gli insegnanti e i libri possono adottare, funzionano relativamente. Se però decidiamo di abbandonare i manuali classici e ci focalizziamo su ciò che realmente i ragazzi desiderano, possiamo facilmente trovare nuove strategie di insegnamento che permetteranno agli studenti di interessarsi all’inglese e impararlo senza fatica. In genere i programmi didattici delle nostre scuole seguono una pianificazione stabilita dall’alto. Questo significa che gli insegnanti decidono a priori cosa gli studenti devono imparare, solitamente partendo da grammatica e vocabolario. Con questa metodologia, allo studente non è permesso nessun input, se non accettare la lezione e impararla a memoria per avere un buon voto. Quello che abbiamo imparato di recente ci fa capire, invece, che gli studenti hanno bisogno di sentirsi coinvolti in ciò che viene loro insegnato, trovando subito un’applicazione pratica a ciò che imparano.
Propongo quindi un approccio basato sulle attività (task) che rappresentano un significativo cambiamento di paradigma poiché l’attenzione viene spostata, appunto, prima sull’utilità e poi sui contenuti. Quindi, la pianificazione dello studio parte non più da cosa viene insegnato, ma dal perché. Si tratta di un approccio che tiene conto delle abilità e delle competenze individuali, al fine di dare agli studenti le conoscenze di cui hanno effettivamente bisogno per raggiungere i loro obiettivi.
Un esempio potrebbero essere ordinare al ristorante o al bar, parlare al telefono, prenotare una camera d’albergo, fino ad arrivare ad attività più avanzate come parlare del nuovo videogioco o di film tra amici, esprimere le proprie opinioni su un fatto di cronaca e altro ancora.
Partendo da questa idea, la lingua viene insegnata in modo naturale, trovando subito l’applicazione di regole e vocaboli nella vita reale, non viceversa.
Grammatica, vocabolario e pronuncia diventano solo i veicoli che consentono agli studenti di ottenere ciò di cui hanno necessità: conversare fluidamente in inglese.
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