Normalmente, io cerco sempre di adattarmi alle conoscenze di base dello studente e da lì connettere tutto il resto. Io parlo molto ma faccio anche parlare molto, chiedo di dare ipotesi, di provare a far dire "perché secondo te è stata fatta questa decisione" perché altrimenti lo studente è solo un imbuto per contenuti che non interessano. Invece, il capire le cose prevede un certo grado di immede...
Normalmente, io cerco sempre di adattarmi alle conoscenze di base dello studente e da lì connettere tutto il resto. Io parlo molto ma faccio anche parlare molto, chiedo di dare ipotesi, di provare a far dire "perché secondo te è stata fatta questa decisione" perché altrimenti lo studente è solo un imbuto per contenuti che non interessano. Invece, il capire le cose prevede un certo grado di immedesimazione. Ed è quello che cerco di far maturare.
Ovviamente, tutto viene anche tarato dalle esigenze pratiche. Se ci sono verifiche o compiti in vista con una certa scadenza prossima, si guarderà anche a quelle per meglio ottimizzare i tempi e i contenuti delle lezioni.
L'uso di conoscenze geografiche (mappe e cartine) è essenziale per capire meglio i rapporti tra le nazioni e i motivi dietro agli avvenimenti. Non si può capire perchè si chiama "Impero Austro-Ungarico" se non si ha visivamente in mente dove il nucleo storico di Austria e Ungheria è localizzato in Europa.
Ogni volta che è possibile, io cerco di far migliorare anche il prendere appunti o fare schemi. Troppo spesso il semplice sottolineare sul libro di testo non è sufficiente.
Come "visione" o approccio generale allo studio, io parto dal mio desiderio di comunicare un amore per la Storia. Non ci può essere insegnamento vero senza essere implicati in quello che si insegna. io preferisco far emergere, nello studio dei fatti storici, anche quelle connessioni con la letteratura, l'arte, la tecnologia (cioè la cultura), per comunicare che la Storia è una "cosa" viva, e non solamente date e nomi da imparare a memoria.
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