Davide Ardu

caro studente,

ricordo ancora il disagio e la confusione che provavo quando "dovevo studiare" per obbligo delle nozioni lontane e che nulla avessero a che fare con le mie passioni, la mia vita, i miei interessi. Giudicato da insegnanti svogliati se non infastiditi da qualcuno che non ripeteva le cose che volessero loro, nel modo che dicessero loro.
Terminata la scuola mi sono buttato sul lavoro, desideravo solo chiudere con quel mondo. Per un imprevisto ho accettato l'invito di due amiche a seguire un corso di studi con loro e... stranamente mi piaceva! e me la cavavo pure bene! che strano.. quello è stato il trampolino per rovesciare tante cose. Non sto qui a raccontare dettagli, e come si è trasformato tutto nel giro di due annate. Ma non scorderò mai il disagio di "studiare" descritto sopra: questa è, e rimarrà sempre la mia guida, la mia motivazione principale: con me nessuno studente, qualsiasi età abbia e di qualsiasi scuola sia, si dovrà più sentire in questo modo.
Quelle stesse attività scolastiche che tanto odiavo erano diventate la mia passione ora che potevo gestirmele come volevo io, libero di esprimerle a modo mio, e - perché no, talvolta anche dal mio punto di vista. In questo modo insegnare è un piacere, e per i miei studenti uno sforzo ragionevole lontano anni luce da quel peso angoscioso che per molti ancora rappresenta lo studio. In ultima analisi non sono neanche io che insegno, ma gli studenti che imparano da soli, io posso soltanto facilitare il loro percorso