Le mie lezioni, siano esse di chimica, matematica o inglese, partono sempre da uno sguardo alla teoria, con spiegazione approfondita ed esempi, per poi arrivare alla pratica guidata. Se necessario ripeto e riformulo i concetti mille volte con la stessa calma e pazienza della prima volta.
Lo studente deve avere una partecipazione attiva, non mi infastidisce essere interrotta da alcun tipo di doman...
Le mie lezioni, siano esse di chimica, matematica o inglese, partono sempre da uno sguardo alla teoria, con spiegazione approfondita ed esempi, per poi arrivare alla pratica guidata. Se necessario ripeto e riformulo i concetti mille volte con la stessa calma e pazienza della prima volta.
Lo studente deve avere una partecipazione attiva, non mi infastidisce essere interrotta da alcun tipo di domanda perché le domande fanno crescere ed imparare meglio.
Cerco di rendere la lezione il più leggera e divertente possibile, con esempi pratici anche sciocchi: adoro farmi una buona risata con le persone a cui insegno.
Capisco e accolgo la frustrazione di non comprendere un concetto anche dopo averlo letto tante volte: è normale e ci sono passata anche io. Insieme si può fare.
Insieme alla lezione di turno, cerco di insegnare un metodo per risolvere le problematiche più disparate che nella realtà accademica vi si possono parare di fronte.
L’ordine è fondamentale per capire i concetti, quindi creeremo ove possibile schemi e riassunti da poter avere sotto mano in ogni momento per ripassare.
Non sono rigida con gli orari: mi prendo il tempo che serve perché chi ho davanti capisca e capisca bene.
Mi rendo conto che lo studio spesso è frustrazione, e perciò cerco di accogliere questa complessa sensazione e modellarla per farne qualcosa di buono.
Lo studio individuale è però necessario: non basta sentire la mia lezione e andare avanti dimenticandosi di riguardare i concetti.
Insomma, ho una forma di severità nel mio metodo che non pesa su chi ho davanti.
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