Emiliano Trodini

L'aggettivo in cui più mi riconosco è curioso. Lo scopo della mia vita è comprendere me stesso, la società e l'universo.

Credo che l'iperspecializzazione che ci ha portato a sviluppi mirabolanti nel secolo scorso sia divenuta un limite d'incomunicabilità tra le varie discipline e di mancanza di visione d'insieme. O quantomeno è quello che dico per giustificare il salto di palo in frasca nel mio percorso di studi: triennale in ingegneria elettronica a Torino, magistrale in micro e nanosistemi (un misto di scienze e tecnologie applicate ad oggetti molto piccoli) a Zurigo, e dottorato in scienze dei materiali a Delft (Olanda).

Svolgo questo lavoro perché unisce tre mie grandi passioni: la scienza, l'insegnamento, e pagare le bollette a fine mese.