Mi piace sentire come prima cosa lo studente esprimere le sue difficoltà e gli ostacoli che ha verso la materia. In secondo luogo, vorrei capire se lo studente ha già un suo metodo di studio oppure è ancora da definire. Se bisogna definirlo procederei capendo in che modo ritiene più semplice capire e ricordarsi dei concetti (tramite la lettura, l’ascolto , la memoria visiva , o tramite la scrittu...
Mi piace sentire come prima cosa lo studente esprimere le sue difficoltà e gli ostacoli che ha verso la materia. In secondo luogo, vorrei capire se lo studente ha già un suo metodo di studio oppure è ancora da definire. Se bisogna definirlo procederei capendo in che modo ritiene più semplice capire e ricordarsi dei concetti (tramite la lettura, l’ascolto , la memoria visiva , o tramite la scrittura). Ritengo giusto organizzare un piano diluito nel tempo, così da avere un obiettivo è poter procedere per gradi senza caricare troppo lo studente per evitare di creare delle condizioni di ansia.
Per le materie più scientifiche come la matematica e la fisica, sono abituata a spiegare come prima cosa i concetti da un punto di vista teorico , fornendo anche degli schemi allo studente. Poi procedo facendo un esercizio “tipo” così che lo studente ha un modello da seguire per altri problemi. Fornisco infine una serie di esercizi che propongo allo studente e consiglio di fare prima della lezione successiva , così da capire se lo studente ha appreso ciò che è stato fatto ed eventualmente colmare all’inizio della lezione successiva gli errori e i dubbi .
Per materie come l’inglese mi piace strutturare una lezione che comprende diverse competenze che si devono avere della materia. Mi piace iniziare la lezione con una conversazione in modo da praticare la parte parlata e della pronuncia . Proseguo poi in base alle esigenze dello studente (grammatica, ascolto, comprensione, scrittura) , strutturando la lezione sulle sue richieste.
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