Le mie conoscenze dell'Inglese derivano dagli studi scolastici e da un'esperienza di un anno negli Stati Uniti dove ho approfondito il linguaggio colloquiale e ho frequentato un corso privato.
Ritengo che come prima cosa vada valutato il livello di conoscenza della lingua dell'alunno, per quanto riguarda la metodologia ritengo non esista una migliore in assoluto ma debba essere personalizzata pe...
Le mie conoscenze dell'Inglese derivano dagli studi scolastici e da un'esperienza di un anno negli Stati Uniti dove ho approfondito il linguaggio colloquiale e ho frequentato un corso privato.
Ritengo che come prima cosa vada valutato il livello di conoscenza della lingua dell'alunno, per quanto riguarda la metodologia ritengo non esista una migliore in assoluto ma debba essere personalizzata per quel specifico studente. Personalmente io mi sono sempre trovata bene col metodo più consigliato dagli insegnanti stessi: leggere ad alta voce, comprendere e ripetere. Tuttavia penso sia piú adatto per altre materie, mentre l'insegnamento delle lingue straniere è diverso, oserei dire tra il teorico e il pratico (non a casi studi dimostrano come il metodo più facile e veloce per apprendere una lingua sia recarsi sul posto). Occorre dunque comprendere i punti di forza dell'alunno: c'è chi gode di memoria fotografica per cui può essere utile proporre il disegno dell'oggetto accompagnato a come si scrive. Lo step successivo è aiutare l'alunno a inserire quella parola in una frase per poi passare a brevi dialoghi, magari divertenti, che attirino l'interesse dell'alunno. Fondamentale l'esercizio e la costanza sempre da alternarsi con cose più stimolanti per i ragazzi come la traduzione di canzoni. Importante è che capiscano che solo attraverso il costante esercizio possono passare alle cose più "divertenti". Fondamentale anche nello studio della grammatica, dei verbi, la contestualizzazione. Ritengo sia più utile fare semplici esempi che non limitarsi a ripetere i verbi nei vari tempi. Stessa cosa per il periodo ipotetico, che risulta sempre ostico: anziché spiegare quando si usa una forma o l'altra chiedere all'alunno di proporre degli esempi che ricorderanno maggiormente. Queste mie idee si basano sull'esperienza personale: il mio compito negli U.S.A. era insegnare Italia alle bambine ma l'ho fatto anche con gli adulti presso lo stesso Istituto dove seguivo un corso di inglese avanzato. Ho letto molti libri riguardo il metodo di insegnamento delle lingue e in diversi Corsi seguiti all'Università ho studiato la Psicologia dell'apprendimento e come creare percorsi personalizzati.
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