Leggere e ripetere come modus operandi base, poi mano a mano che lo studente si mostra più sicuro su alcuni aspetti e più incerto su altri, sarà opportuno modificare e personalizzare lo studio.
Con tabelle, schemi, post-it, tutto quello che sarà necessario affinché non ci siano dubbi.
Per avere i risultati desiderati occorre impegno, ma soprattutto metodo.
Non possiamo pensare che un metodo...
Leggere e ripetere come modus operandi base, poi mano a mano che lo studente si mostra più sicuro su alcuni aspetti e più incerto su altri, sarà opportuno modificare e personalizzare lo studio.
Con tabelle, schemi, post-it, tutto quello che sarà necessario affinché non ci siano dubbi.
Per avere i risultati desiderati occorre impegno, ma soprattutto metodo.
Non possiamo pensare che un metodo sia valido per tutti, per questo occorre un piano personalizzato sulla base delle conoscenze e del carattere dello studente (o della studentessa).
In generale faccio usare un quaderno "delle regole" per ogni materia, dove verranno scritte le regole generali che vengono insegnate a scuola.
In questo modo sarà più facile ritrovarle e sciogliere un dubbio nel breve tempo, senza sfogliare quaderni interi e senza togliere tempo utile allo studio.
Un aspetto che mi preme sottolineare è il come la comfort zone in cui abitualmente gli alunni vivono, debba essere lasciata, ovvero: in maniera graduale.
Mi spiego meglio; i risultati si ottengono nel medio-lungo termine e per ottenerli occorre allenare la mente allo studio.
Due ore ben fatte sistematicamente valgono più di pomeriggi interi sui libri a leggere senza che una parola rimanga impressa nella mente.
La costanza premia sempre, meglio poco e spesso, che tanto e tutto insieme.
Per questo parlo di uscire gradualmente dalla comfort zone, per essere certi di riuscire ad imparare senza fare salti mortali, lasciare che il cervello acquisisca le nozioni nel tempo, senza tour de force improduttivi.
Grazie per l'attenzione
Laura Virgulti
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