L'insegnamento mi ha sempre affascinato. Dai banchi di scuola cercavo di immedesimarmi nel professore e nella sua determinazione a rendere interessante gli argomenti esposti, cercando di tenere alta la soglia dell'attenzione. Ho avuto insegnanti magici, che sono stati in grado di comunicarmi l'amore per quello che studiavano, ed ecco che vorrei adesso condividere quello che ho vissuto.
L'insegnam...
L'insegnamento mi ha sempre affascinato. Dai banchi di scuola cercavo di immedesimarmi nel professore e nella sua determinazione a rendere interessante gli argomenti esposti, cercando di tenere alta la soglia dell'attenzione. Ho avuto insegnanti magici, che sono stati in grado di comunicarmi l'amore per quello che studiavano, ed ecco che vorrei adesso condividere quello che ho vissuto.
L'insegnamento non è scontato, è un costante mettersi in dubbio e criticarsi, per capire cosa non va e quali sono i metodi migliori per trasmettere le nozioni allo studente, cercando di farlo nel modo più leggero possibile.
Sono innamorato della matematica e del metodo con cui si impara. La si pensa solitamente come una serie di nozioni o, peggio ancora, di pure intuizioni che prima o poi si augurano scoppino in testa. Mi sono reso conto in università che questa materia è letteralmente una casa che si costruisce mattone dopo mattone; è come imparare una nuova lingua: si definiscono tutte le componenti necessarie affinchè la lingua funzioni e poi si scopre cosa succede mescolando il tutto. E dopo aver appreso la teoria, si può essere capaci di svolgere correttamente gli esercizi.
Non solo per la matematica - e di conseguenza la fisica -, ma anche per le materie umanistiche adoro lo sforzo intellettuale che viene richiesto. Per me, il trucco per restare attenti è essere profondamente critici nei confronti degli autori; nel momento in cui, dopo una lettura, si è in grado di pensare "Mi piace questo pensiero!" o "Questo autore lo odio" allora si è arrivati a buon punto dell'apprensione. Sono le emozioni legate alla lettura che permettono di fossilizzarla nello studente, e dopo questa operazione, si sfrutta la creatività per trovare collegamenti e parallelismi.
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