"Paragona la nostra natura, per ciò che riguarda l'educazione e mancanza di educazione, a un'immagine come questa. Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l'entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sì da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avan...
"Paragona la nostra natura, per ciò che riguarda l'educazione e mancanza di educazione, a un'immagine come questa. Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l'entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sì da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo." Questo è l'inizio del VII Libro della 'Repubblica' di Platone, uno dei classici della filosofia: il mito in questione viene chiamato il "mito della caverna". La continuazione è semplice: un prigioniero viene liberato e dopo aver acquisito la conoscenza del mondo al di fuori della caverna, torna all'interno per raccontare agli altri ciò che ha visto e ha imparato sul mondo. Il mito in questione ha una valenza simbolica importante, che fa da base per il mio approccio all'insegnamento: imparare e studiare riesce a farci trovare la vera realtà delle cose e ci libera delle catene di cui siamo prigionieri.
Proprio per il fatto che lo studio è una componente importantissima nella vita di ogni individuo, credo che sia necessario renderlo divertente e piacevole: è per questo che utilizzo risorse che possano coniugare gli interessi dei miei studenti alle esigenze didattiche. Utilizzo equamente contenuti multimediali (video, musica, film...) e contenuti cartacei, come i libri (che sono sempre un ottimo stimolo all'apprendimento). Grazie a questi supporti, cerco di rendere le lezioni sempre coinvolgenti per trasmettere non solo conoscenze, ma anche positività e sicurezza ai miei studenti! Il mio approccio è quindi strettamente personale: cerco di individuare i punti di forza e di debolezza dello studente, e conseguentemente sfrutto i primi e cerco soluzioni per superare i secondi.
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