L’approccio con il mondo del diritto può essere traumatico e l’Universita’ per come è concepita in Italia, non aiuta lo studente. Giurisprudenza, secondo me, ha poco o nulla di umanistico. Al contrario, molto spesso, si basa su regole precise di cui, però, si deve capire il senso. Ecco perché un approccio teorico - pratico può essere una vera e propria svolta sia per le cosiddette “ matricole”, s...
L’approccio con il mondo del diritto può essere traumatico e l’Universita’ per come è concepita in Italia, non aiuta lo studente. Giurisprudenza, secondo me, ha poco o nulla di umanistico. Al contrario, molto spesso, si basa su regole precise di cui, però, si deve capire il senso. Ecco perché un approccio teorico - pratico può essere una vera e propria svolta sia per le cosiddette “ matricole”, sia per studenti più avanti negli studi. Viviamo, infatti, in un momento di particolare difficoltà dal punto di vista legislativo. Nel nostro Paese si legifera su tutto e non in maniera chiara. Spesso ci si imbatte in leggi abrogate che, però ( è pazzesco doverlo dire) vengono ancora applicate perché la norma successiva non ha detto nulla sulle precedenti. Quindi, abbiamo incastri di leggi che risultano vigenti “per spezzoni” che ci si trova - troppo di frequente - a dovere coordinare tra di loro. Ciò rallenta i processi, induce in inganno Avvocati e Giudici e non si riesce a rendere un servizio alla parte che chiede giustizia. Di qui processi lenti, pletorici nei quali, spesso, il diritto da tutelare passa in secondo piano. Formare futuri giuristi è lo sforzo che si deve compiere, affinché riescano ad avere un quadro d’insieme che li aiuterà ad inquadrare il problema nel modo più preciso ed efficace possibile. Poi, è necessario evidenziarlo, la Laurea non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Difatti, oltre alle differenze tra teoria e pratica, occorre un aggiornamento costante fatto con metodo. Questo l’Universita’ non lo insegna.
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