Ciao,
Mi chiamo Michele, mi sono diplomato presso il Conservatorio "O. Respighi" di Latina, sotto la guida della Prof. Maja Samargieva, mi sono perfezionato a Londra con la Prof. Sulamita Aronovsky ed ho completato la mia formazione con un Master presso il Teatro Alla Scala di Milano.
I miei insegnanti, molti dei quali provenienti dalla scuola pianistica Russa, mi hanno lasciato una eredità te...
Ciao,
Mi chiamo Michele, mi sono diplomato presso il Conservatorio "O. Respighi" di Latina, sotto la guida della Prof. Maja Samargieva, mi sono perfezionato a Londra con la Prof. Sulamita Aronovsky ed ho completato la mia formazione con un Master presso il Teatro Alla Scala di Milano.
I miei insegnanti, molti dei quali provenienti dalla scuola pianistica Russa, mi hanno lasciato una eredità tecnica, stilistica ed interpretativa che è sempre stata molto presente, nel mio modo di interpretare, nelle mie scelte di repertorio e nel mio modo di insegnare.
Negli ultimi 25 anni, lavorando in scuole internazionali e vivendo per lunghi periodi all'estero, ho avuto modo di entrare in contatto con diversi modelli pedagogici che hanno molto ampliato i miei orizzonti di insegnante. Ho imparato che calma, pazienza, determinazione, passione, motivazione, perseveranza, resilienza sono tutte doti fondamentali che uno studente deve possedere per imparare a suonare il pianoforte mentre capacità comunicativa, sensibilità e preparazione sono elementi indispensabili ad un insegnante per trarre il meglio da ogni studente. Entrambi, studenti e professori, devono essere accomunati dall'amore per la musica.
Ho sempre pensato che una lezione individuale debba essere realizzata appositamente sulle caratteristiche individuali di ciascuno studente. La sua età, le sue passioni, il suo talento, la sua personalità lo rendono un individuo assolutamente unico e rappresentano le caratteristiche sulle quali mi baso per ideare una lezione che si adatti perfettamente alle sue necessità ed incontri le sue più esigenti aspettative.
Ascoltando suonare un allievo, mi viene naturale, dopo tanti anni di insegnamento, individuare immediatamente i suoi punti di forza ed i suoi punti deboli. Quasi senza accorgermene comincio a visualizzare mentalmente in che modo potrei preservare e valorizzare i primi e quale potrebbe essere il percorso didattico più consono, unitamente alle strategie più adatte, che potrebbero aiutarlo a migliorare e risolvere i suoi problemi tecnici ed interpretativi.
Concludendo, potrei parlare ancora molto di tecniche di insegnamento, di interpretazione, di teoria della musica ecc... ma questo sarebbe semplicemente lungo e noioso.
Perché, invece, non ci vediamo per una lezione di prova? Sarebbe una buona opportunità per conoscerci e rispondere a tutte le tue domande.
Sono certo che il mio amore per la musica ti contagerà!
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