Piero

Il diritto (e l'economia) possono essere viste come materie che studiano le soluzioni che l'uomo ha inventato nei secoli per rendere certo l'incerto (più concretamente quindi rispetto ai riti propiziatori e alla magia). Da questo punto di vista il giurista è persino più importante del mago o dell'artista. In quanto se le opere di questi possono funzionare o meno, piacere o meno nessun insormontabile problema. Il giurista, invece, crea delle opere (gli istituti giuridici) che sono così utili che neppure abbiamo consapevolezza di usare (se non quando sorgono conflitti che altre creazioni del diritto mirano comunque a risolvere). Da qui la generosità del giurista dei frutti della cui creatività beneficiamo senza neppure dover conoscere l'identità dell'autore.
Questo approccio invita l'allievo a sprigionare la curiosità e ad adottare un metodo di studio induttivo e investigativo in grado di indagare costantemente le ragioni di tutti i diversi aspetti della problematica giuridica. In questa chiave i vari aspetti della normativa, altrimenti incomprensibile o liquidabile come complicazione burocratica, si comprendono alla luce della loro finalità e diventano più facilmente "ricordabili" (per rispondere all'esigenza di quelle materie che comunque richiedono una notevole dose di assunzione di dati tecnici, come procedura civile e processuale penale).
L'implementazione di un metodo di studio osservativo efficace, dunque, può facilitare quelle competenze di analisi necessarie per sostenere pubblici concorsi che premino la personalizzazione degli elaborati scritti e la preparazione per l'orale basata sullo spirito critico oltrechè sulla conoscenza del dato normativo. Non è utile, dunque, fermarsi al solo studio mnemonico.