Durante le mie lezioni parto sempre dallo studente/ dalla studentessa: insieme e in condivisione con la sua famiglia fissiamo obiettivi chiari e realistici e li teniamo d’occhio con piccoli riscontri, così tutti vedono i progressi.
Io traduco e trasformo in parole semplici i termini difficili e, quando serve, mi fermo a spiegare bene il significato delle parole del libro o delle consegne: capirl...
Durante le mie lezioni parto sempre dallo studente/ dalla studentessa: insieme e in condivisione con la sua famiglia fissiamo obiettivi chiari e realistici e li teniamo d’occhio con piccoli riscontri, così tutti vedono i progressi.
Io traduco e trasformo in parole semplici i termini difficili e, quando serve, mi fermo a spiegare bene il significato delle parole del libro o delle consegne: capirle è metà del lavoro! In pratica, uso un metodo “a scalini”: prima guido io, poi lasciamo sempre più spazio allo studente finché diventa autonomo - la finalità è sempre quella di farli camminare con le loro gambe. Lavoriamo anche su come si impara: organizzare il quaderno e lo spazio di lavoro, prendere appunti che abbiano senso, trasformare il testo in mappe e schemi, ripassare poco e spesso invece che tutto all’ultimo, eccetera. Le lezioni si sviluppano a partire dall'accoglienza, la sistemazione dell'ambiente, un rapido “che cosa so già”, si sviluppa in una spiegazione essenziale con esempi pratici, esercizi fatti insieme con feedback immediato, un momento di lavoro personale supervisionato e, alla fine, due minuti per dirci cosa ha funzionato e cosa no. Dalla mia esperienza ho imparato che se vedo stanchezza, inserisco pause brevi per rialzare l’attenzione.
Con studenti DSA, BES o DVA adatto materiali e tempi: caratteri leggibili, parole chiave, istruzioni a passaggi, esempi modello, tabelle chiare dei passi da fare; l’obiettivo è aumentare l’autonomia e ridurre l’ansia. In generale il clima con me è sereno e motivante: l’errore non è un problema, è un’informazione che usiamo per migliorare.
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