Sicuramente l'esperienza di anni e il conseguimento di un certo numero e tipo
di risultati, portano ad una cosciente capacità di attuare la scelta più adatta alla
singola situazione, sia dal punto di vista comportamentale che didattico/metodologico,
è pur vero però, che non si deve mai abbandonare un atteggiamento di ricerca e di
autocritica, necessario per un'adeguata crescita personale e dell'a...
Sicuramente l'esperienza di anni e il conseguimento di un certo numero e tipo
di risultati, portano ad una cosciente capacità di attuare la scelta più adatta alla
singola situazione, sia dal punto di vista comportamentale che didattico/metodologico,
è pur vero però, che non si deve mai abbandonare un atteggiamento di ricerca e di
autocritica, necessario per un'adeguata crescita personale e dell'allievo .
Anche alla luce di stimoli alla riflessione suggeriti durante le lezioni frequentate
quest'anno, mi sono trovata a compiere un'anamnesi del mio percorso di insegnante e
in tutta onestà, mi sono resa conto che certe attitudini metodologiche che ritengo
abbiano contribuito a “successi” didattici, sono state da me adottate in maniera
istintiva; solo negli ultimi anni, col senno di poi, mi sono resa conto del rapporto di
causa/effetto e quindi del significato determinante di certe scelte: ad esempio posso
affermare che una mia tipica caratteristica è quella di attribuire ad ogni allievo
principiante un uguale potenziale; in questo senso, sono portata a fornirgli le stesse
attenzioni e lo stesso tipo di guida, il più possibile completa e attenta, che offrirei
all'allievo particolarmente dotato e “compreso” nel suo cammino di studio accademico,
salvo poi modificare il percorso e le scelte in maniera consona all'elemento con cui mi
rapporto.
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