ROBERTA PELONE
ATMOSFERE LEONARDESCHE
Recensione critica
A cura di Sabrina Falzone
Un cielo, un paesaggio o un tramonto suggeriscono gli scenari visivi
indagati dall'occhio fotografico di Roberta Pelone, autrice di un particolare lirismo dell'immagine.
Un profumo nostalgico aleggia
nelle atmosfere carpite da Roberta, dove la percezione del sublime e del senso del vuoto si traducono in un bisogno...
ROBERTA PELONE
ATMOSFERE LEONARDESCHE
Recensione critica
A cura di Sabrina Falzone
Un cielo, un paesaggio o un tramonto suggeriscono gli scenari visivi
indagati dall'occhio fotografico di Roberta Pelone, autrice di un particolare lirismo dell'immagine.
Un profumo nostalgico aleggia
nelle atmosfere carpite da Roberta, dove la percezione del sublime e del senso del vuoto si traducono in un bisogno interiore di ricerca.
Il silenzio, con le sue atmosfere rarefatte e la sua eco misteriosa. è il vero grande protagonista dell'arte fotografica di Roberta Pelone.
Esso sembra inghiottire nel suo guscio mnemonico le dimensioni del
tempo e dello spazio.
Un invito alla riflessione intimistica è senz'altro una tendenza ben visualizzata dalla fotografa proveniente da Bologna: questo aspetto si
fonde armoniosamente con la rievocazione delle atmosfere quattrocentesche e della prospettiva aerea leonardesca, che tanto ha segnato l'avvenire dell'arte fino ai nostri giorni
5F Sabrina Falzone
Con la fotografia mi sento libera, inversa, istintiva e la vivo con tale intensità, amore e meraviglia, da donare ricchezza e gioia alla mia vita. È anche un luogo di pace e silenzio, dove i miei sensi trovano un senso, è anche una ricerca interiore e la mia costante riflessione su di essa mi aiuta a rinnovare il mio linguaggio e l'intensa voglia di sperimentare. La mia filosofia Artistica:
la ricerca di un tempo
sospeso, carico di attesa e silenzio.
Che valorizzi e necessiti di uno sguardo lento, immagini non urlate in sicura opposizione al linguaggio oggi più di moda impositivo, forte,
estremo....alla ricerca dell'impatto del colpo di
scena. lo perseguo la necessità di un
linguaggio che abbassi i toni, che colga i sussurri, le ombre.
Sarò fuori tempo e inversa,
ma questo è il mio "sentire" interiore in questo
viaggio che vorrei non finisse mai.
Su questo punterei per le mie lezioni, immergendoci nell’ Anima profonda della Natura e in quella dei suoi abitanti.
Sperimentando nuovi modi di sentire e osservare nella fotografia…se possibile anche sul campo, modo migliore d’imparare.
Miei strumenti preferiti con utilizzo della macchina fotografica, la musica e la ricerca interiore.
Per saperne di più
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