Sono Stefano, laureato magistrale in Scienze Filosofiche con lode presso l’Università di Bologna, con una tesi in History of Science. Le lezioni che offro, siano esse di filosofia, storia, o inglese, sono accomunate da una mia grande passione (coltivata fin dalla tenera età) per queste materie. Queste passioni, unite ad un genuino interesse per far comprendere e divulgare queste meravigliose disc...
Sono Stefano, laureato magistrale in Scienze Filosofiche con lode presso l’Università di Bologna, con una tesi in History of Science. Le lezioni che offro, siano esse di filosofia, storia, o inglese, sono accomunate da una mia grande passione (coltivata fin dalla tenera età) per queste materie. Queste passioni, unite ad un genuino interesse per far comprendere e divulgare queste meravigliose discipline e ad una consapevolezza della necessità di una mediazione tra il contenuto culturale e la forma mentis del discente, mi rendono un buon insegnante, come più volte nel corso dei miei studi ho potuto constatare dal feedback, sempre positivo, degli studenti a cui ho prestato i miei servizi.
Per quanto concerne l’insegnamento di Storia, è importante far capire all’allievo il rapporto causale tra gli eventi. La storia, d’altra parte è una scienza, esattamente come la chimica o la fisica. Più precisamente, prendendo in prestito la definizione di Bloch: la storia è scienza degli uomini nel tempo. Diverso dalle altre scienze è certamente l’oggetto e quindi anche la metodologia applicabile, che si attesta, per lo storico, più vicina a quella dell’investigatore che lavora con poche tracce del delitto accaduto. Partendo da questo concetto di storia, unito all’imperativo di considerare tutto come storia (dalla mineralogia, alla cristallografia, passando per la storia del calcio, del cinema e del cibo), allora sarà evidente che nessuno può dirsi propriamente disinteressato dalla materia.
Passando a Filosofia, l’insegnamento odierno della maggior parte dei professori delle superiori (e anche di buona parte dei docenti universitari) si fossilizza su un insegnamento di stampo continentale e gentiliano, che rende tutta la filosofia unicamente come storia di essa, come dispiegamento di un principio nel passare dei secoli. Il mio insegnamento, agli antipodi di questo cancro dell’istruzione italiana, parte dalla prospettiva analitica-anglosassone, che tende a svalutare la storia della filosofia a favore della modernità del pensiero dei filosofi: si fa rivivere l’idea del filosofo come atto rivoluzionario, prima di inserirlo nel contesto storico-sociale. Bisogna sviscerare il pensiero dell’autore e affrontare le questioni che lo hanno vessato, renderle con ciò nuovamente contemporanee. Per un’infarinatura della prospettiva da cui prendo spunto (seppur emendata degli errori che un secolo hanno fatto emergere), può essere utile consultare il libro “Storia della Filosofia Occidentale” di Bertrand Russell. La Filosofia che insegno parte quindi da una prospettiva, che, conscia di essere una prospettiva, non intende ergersi a giudice universale.
Infine, per quanto riguarda Inglese, l’insegnamento di questa materia è troppo spesso ridotto alla mera grammatica, che, seppur rilevante e fondamentale, non può e non deve costituire il solo fulcro della lezione. In questo senso, l’introduzione alla cultura britannica e anglosassone, attraverso libri, film, musica (da consumare nel tempo libero, a casa, e da me fortemente consigliati), non solo rende più piacevole l’apprendimento ma lo situa nella realtà, lontana dalla perfezione sofisticata del libro di testo. Un altro aspetto spesso tralasciato su cui vertono le mie lezioni è la corretta pronuncia (sia essa americana o britannica) delle parole inglesi.
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