Valerio Pavan

Salve,

La mia esperienza didattica, oltre come docenza di supporto attraverso lezioni private, si è svolta in più occasioni al Politecnico di Torino come Tutor in alcuni workshop di Design Industriale.

La metodologia che seguo è quella sostanzialmente di non sostituirmi MAI al docente di riferimento.
Il mio deve essere un supporto ad integrazione e suffragio del lavoro svolto da quest'ultimo.
Mi pongo piuttosto come 'interfaccia' tra lo studente e la materia appresa in classe, cercando di far affiatare il primo con la seconda, in una sorta di 'conciliazione didattica'.

Spesso una mancata ricezione da parte dell'allievo del materiale erogato dalla docenza, dipende da vari fattori, non sempre imputabili ad una pigrizia intellettuale e/o insofferenza alla materia di studio.

Non entro nel merito della metodologia adottata dal docente di riferimento. Ogni docente ne attua una sua personale, conforme a quelle che ritiene essere le pratiche migliori per trasferire all'allievo il proprio bagaglio didattico.
Piuttosto cerco di adeguarmi alle modalità di apprendimento proprie dello studente, cercando di capire qual'è, per lui, il modo migliore attraverso il quale 'metabolizzare' la materia di studio.

Un docente si dovrebbe sempre costituirsi a mio avviso quale 'ponte' tra lo studente e la materia, apportando gioia all'apprendimento ed infondendo curiosità nell'allievo, perchè non è mai la materia in se ad essere banale o noiosa, a meno che qualcuno non la rende tale.

Detto ciò, mi auguro non soltanto di dipanare delle matasse scomode, ma di rendere la materia stessa amica preziosa.
Anche perchè, in una società come la nostra, è sempre più evidente come sia più importante il 'come' del 'quanto'. Amare lo studio, amare una professione, è l'unica via per il successo personale.