Nel 2013 ho avuto l’opportunità di frequentare dei corsi per realizzare le passioni rimaste nel cassetto. Ho cominciato seguendo la grande passione per la moda, iscrivendomi ad un corso di sartoria amatoriale presso “ARTE E MODA” di Torino. Nell’arco di due anni abbiamo imparato a realizzare capi su misura partendo da un’idea, un foglio di carta, un tessuto e naturalmente le tecniche e le nozioni...
Nel 2013 ho avuto l’opportunità di frequentare dei corsi per realizzare le passioni rimaste nel cassetto. Ho cominciato seguendo la grande passione per la moda, iscrivendomi ad un corso di sartoria amatoriale presso “ARTE E MODA” di Torino. Nell’arco di due anni abbiamo imparato a realizzare capi su misura partendo da un’idea, un foglio di carta, un tessuto e naturalmente le tecniche e le nozioni che, con tanta pazienza e professionalità, ci hanno regalato le insegnanti impegnate nel corso. Abbiamo imparato a conoscere le fibre tessili, i tessuti, le loro caratteristiche e come scegliere quello più adatto per il capo da realizzare.
Ho avuto la fortuna di avere una mamma che adorava lavorare a maglia. Era un’esperienza magnifica scegliere, fra gomitoli morbidi e coloratissimi, nella merceria sotto casa, il filato da cui lei riusciva a fare uscire un bellissimo maglioncino, unico e con le mie misure, in poco tempo, magari prendendo spunto da un capo visto in una vetrina, senza seguire uno schema. Non vedeva l’ora di finirlo e sosteneva che era un lavoro veramente rilassante.
Da bambina cercavo di imitarla, ci ho provato in diversi periodi della mia vita, ma niente, io e i ferri non legavamo. Finchè ho trovato in edicola un “corso” corredato di ferri dritti di bamboo e finalmente sono riuscita a tenere in mano i ferri e farmi insegnare a lavorare a maglia. La soddisfazione di realizzare una maglia per la mia mamma è stata grande per entrambe.
L’uncinetto è stato il primo dei così detti “lavori femminili” di cui sono riuscita ad impadronirmi, seguendo i “tutorial” sulle riviste specializzate, insieme a qualche punto di ricamo, meglio se con lo schema (punto croce e mezzo punto o punto maglia). Sono state le prime tecniche che permettevano, senza lavori troppo impegnativi, di modificare e personalizzare alcuni capi o di realizzare qualcosa di utile (porta occhiali, bikini, borsetta estiva, collare per cagnolino ecc.). Attività che si sono rivelate “terapeutiche” per staccare la spina nei periodi di studio intenso.
Mi piacerebbe fare avvicinare ed appassionare più persone a queste tecniche, prima diffusissime ed ora sempre più patrimonio quasi solo dei nonni e dei pochi appassionati che hanno avuto modo di apprezzarle ed apprenderle.
Gandhi sosteneva che realizzare i propri abiti personalmente rende un po’ più liberi. Liberi di indossare un abito con la forma e della misura che preferiamo, del materiale e del colore che ci fa stare meglio.
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