Descrizione dell'annuncio
Ogni rapporto si fonda sul dialogo: soprattutto quando si parla di apprendimento. Il problema è che spesso questo "dialogo" è interpretato come il docente che parla (e quanto parla!) e l'alunno che si limita ad ascoltare (quando riesce a non addormentarsi... ).
Approfondendo le più recenti ricerche ho capito che questo non è l'unico modo di "insegnare". Nelle mie lezioni porto lo studente a ragionare su sé stesso, sugli argomenti di studio e sulle proprie strategie: si legge, si lavora e si ragiona assieme (oh qualche volta si scherza pure eh: all'apprendimento non piacciono i musoni!), in un processo di crescita costante che rispecchi i ritmi cognitivi del mio studente.
Il mio obiettivo non è portare l’alunno al fantomatico 6: è far capire come affrontare con metodo, autonomia e moderazione i problemi di studio che un domani saranno i problemi della vita.
Che tu sia uno studente della scuola secondaria di I o di II grado, un alunno con PDP o anche un adulto in cerca del tuo diploma non fa differenza: l'apprendimento non conosce età, genere o razza.