Il metodo che utilizzo è flessibile in base ai bisogni conoscitivi dello studente che ho di fronte. Di solito, ad ogni modo, dopo aver svolto un'indagine conoscitiva, affronto la materia gradualmente, secondo i ritmi del ragazzo e soprattutto insieme a lui, coinvolgendolo attivamente. Laddove riscontro criticità, porpongo spesso materiale da me prodotto, visivamente accattivante, che schematizza...
Il metodo che utilizzo è flessibile in base ai bisogni conoscitivi dello studente che ho di fronte. Di solito, ad ogni modo, dopo aver svolto un'indagine conoscitiva, affronto la materia gradualmente, secondo i ritmi del ragazzo e soprattutto insieme a lui, coinvolgendolo attivamente. Laddove riscontro criticità, porpongo spesso materiale da me prodotto, visivamente accattivante, che schematizza e semplifica i contenuti presi in esame. Ritengo inoltre molto importante favorire un giusto approccio allo studio, che spesso risulta la fonte dei problemi riscontrati da molti ragazzi. Generalmente, si distinguono alcuni che hanno bisogno di acquisire fiducia in sé e limitare l'ansia, altri di sapersi mettere in discussione e dedicare un impegno maggiore allo studio ("È impossibile per un uomo imparare ciò che crede di sapere già" diceva Epitteto).
Nel capire la personalità e i bisogni di ognuno, mi è utile l'essere una persona piuttosto empatica, incline all'ascolto, disponibile e tranquilla. Mi piace mettere a proprio agio i miei studenti, creando un clima di sincerità, rispetto e leggerezza: in questo modo, non solo riusciamo a comunicare veramente ma anche a stabilire un rapporto di fiducia che consente a me di capire le difficoltà della persona che ho davanti e fornire il giusto strumento affinché le superi, all'altro di andare oltre i propri limiti ed essere protagonista di un vero apprendimento.
Condivido a pieno le parole di Catone il Censore:
“Non vergognarti di volere che ti sia insegnato ciò che non sai. Saper qualcosa è fonte di lode, mentre è una colpa non voler imparare nulla.”
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