Il latino e il greco sono sempre una grande noia, perché si ritiene non servano più a nulla. In realtà, conoscere lingue ormai "concluse" permette di poter ragionare sul nostro stesso linguaggio e sui modi migliori che abbiamo per utilizzarlo. La metodologia che uso è quella del ragionamento pratico e risolutivo dei problemi che possono crearsi nella traduzione di un testo, senza soffermarsi trop...
Il latino e il greco sono sempre una grande noia, perché si ritiene non servano più a nulla. In realtà, conoscere lingue ormai "concluse" permette di poter ragionare sul nostro stesso linguaggio e sui modi migliori che abbiamo per utilizzarlo. La metodologia che uso è quella del ragionamento pratico e risolutivo dei problemi che possono crearsi nella traduzione di un testo, senza soffermarsi troppo sul sapere nozionistico e fin troppo didattico di cui le lingue antiche soffrono, più logica che memoria.
Non essendo molto formale, tendo a essere informale con i ragazzi con cui interagisco, in modo tale che l'approccio alle traduzioni sia più leggero, senza che sembri una costante valutazione delle loro conoscenze. Il mio metodo è quello di partire non dalla teoria, ma direttamente dalla pratica, sul testo, in modo tale che i nodi critici emergano il più spontaneamente e naturalmente possibile, così da poterli "sciogliere" subito.
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