Attualmente studio al Politecnico di Milano, dove sto conseguendo la laurea in ingegneria informatica. Appena uscito dalle superiori mi sono trovato in un ambiente completamente nuovo, molto più dinamico e stimolante di quanto mi aspettassi. Fin da subito ho capito che il modo di studiare e di pensare richiesto era diverso: più logico, più profondo, e soprattutto basato sulla comprensione vera de...
Attualmente studio al Politecnico di Milano, dove sto conseguendo la laurea in ingegneria informatica. Appena uscito dalle superiori mi sono trovato in un ambiente completamente nuovo, molto più dinamico e stimolante di quanto mi aspettassi. Fin da subito ho capito che il modo di studiare e di pensare richiesto era diverso: più logico, più profondo, e soprattutto basato sulla comprensione vera dei concetti. Questo mi ha spinto a sviluppare curiosità e passione per le materie più “toste”, in particolare la matematica.
Comprendo bene che molti la considerino una materia difficile o particolarmente astratta, ma sono convinto con il giusto approccio possa diventare non solo comprensibile, ma anche interessante. Impegnandomi a rendere le spiegazioni chiare e collegate a esempi pratici, certamente la matematica smetterà di essere una sequenza di formule e diventerà invece qualcosa che ha un senso logico profondo, mentalità necessaria per sviluppare delle vere competenze.
Mi piacerebbe riuscire a trasmettere questa stessa sensazione agli altri. Penso che chiunque, se guidato passo dopo passo e con metodo, possa capire anche i concetti più complessi. L’obiettivo non è solo saper fare gli esercizi, ma imparare a ragionare e ad affrontare i problemi con la mentalità giusta, perché questo tipo di pensiero serve in ogni campo scientifico o tecnico.
Nel mio metodo punto molto sulla praticità: partire dalle basi, fare esempi legati a situazioni reali o scolastiche, e costruire gradualmente le conoscenze. Gli esercizi servono a consolidare, non a imparare un approccio meccanico. Mi piace anche spingere chi studio a farsi domande, a capire il “perché” dietro un passaggio, non solo il “come”.
In fondo, quello che vorrei è rendere lo studente più autonomo e sicuro nell'affrontare problemi di questa materia, trasformando le difficoltà iniziali in soddisfazioni e competenze utili nel futuro.
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