Marco Maderna

Insegno per fare “cultura”, nel senso letterale di “coltivare”, “lavorare nel campo”; e il campo sono innanzitutto le persone, gli alunni. Essenziale il rapporto personale con l'allievo, perché trovi continuo sostegno e perché il percorso sia modellato sulle sue specifiche esigenze.

Al primo incontro, chiedo al ragazzo di descrivermi quali siano, secondo lui, i suoi punti deboli; di raccontare brevemente cosa gli piace (o non gli piace) della sua presente situazione scolastica e del suo indirizzo di studi.

A seguire, lo osservo all'opera (mentre svolge una traduzione, un tema, un esercizio; o mentre si approccia ad una pagina di studio). Lo scopo è vedere emergere il suo abituale modo di lavorare, il suo personale stile cognitivo, così da fornirgli il mio punto di vista sui suoi punti deboli.

Di lezione in lezione, preciso sempre di più le mie osservazioni e dettaglio sempre meglio le mie indicazioni e i miei consigli, in modo paziente e graduale.

Racconto la mia personale esperienza di studente, quel che è stato d'aiuto a me quando avevo la sua età. Oppure, quel che è risultato utile ad allievi con problemi simili.

Il percorso didattico è dunque modellato sulle specifiche necessità di ogni allievo. Le mie lezioni sono primariamente funzionali al superamento delle verifiche e delle interrogazioni scolastiche, perciò si adeguano al programma svolto in classe.

In ogni caso, all'occorrenza, assegno compiti aggiuntivi e impartisco lezioni da me predisposte, onde colmare eventuali lacune o favorire il processo di apprendimento.

Cerco di confrontarmi regolarmente coi genitori, così da costruire un lavoro di squadra con loro.