Alle studentesse e agli studenti...
Sono Niccolò, da poco laureato in Storia dell'Arte a Firenze con Lode, e ora iscritto alla Magistrale.
Il mio amore per lo studio si combina con un'attitudine alla didattica che mi appartiene nel senso di un interesse e di un privilegio. Quello di poter trasmettere agli altri ciò che ho colto nelle bocche silenti degli antichi poeti, negli scambi epistolari d...
Alle studentesse e agli studenti...
Sono Niccolò, da poco laureato in Storia dell'Arte a Firenze con Lode, e ora iscritto alla Magistrale.
Il mio amore per lo studio si combina con un'attitudine alla didattica che mi appartiene nel senso di un interesse e di un privilegio. Quello di poter trasmettere agli altri ciò che ho colto nelle bocche silenti degli antichi poeti, negli scambi epistolari degli innamorati, negli occhi di bambini che
- in tanti pezzi del mondo di ieri e di oggi - sono costretti alla miseria ma lottano per un riscatto.
La mia attività di volontario in scuole no profit di mondi lontani deve essere una spinta affinchè il nostro occidente guardi con nuovo amore a quella scuola che altrove è il sogno di tanti.
Una lezione - per questo - vorrei diventasse un momento di dialogo in cui costruire innanzittutto uno spazio di libertà e di pensiero critico. Si può studiare Catullo scoprendone la Dignità al di là del compito in classe, o apprezzare la modernitá di un testo scritto, la potenza di un'immagine.
Si può e si deve costruire un legame nuovo e libero con il passato, rileggendolo e portandolo a nuova vita: scrollandoci di dosso il peso di una tradizione opprimente e di una storia già scritta, potremo diventare liberi senza per questo condannare il passato all'oblio.
Liberi dal peso della tradizione ma capaci di mantenere in vita un filo che ci leghi a ciò che è stato - potremo esserlo soltanto se accettiamo di metterci in discussione. Soltanto accettando l'idea che non esiste civiltà senza Barbarie. Ogni segmento di civiltà è stato anche un segmento di barbarie che si è alimentato della logica sacrificale per cui qualcuno è rimasto a terra, oppresso e dimenticato.
Insegnare il pensiero critico significa combattere contro tutte le forme di potere, quello di oggi, erede di quello di ieri: i potenti di oggi sono gli eredi dei dominatori del passato con cui condividono il carro che calpesta i senza nome della storia.
Nostro compito è quello di far risuonare il lamento di quegli oppressi, Le parole degli innamorati, le esportazioni dei poeti, la frlicitá calpestata, l'amore omesso, la gentilezza trascurata, il grido soffocato delle vittime.
Ci accorgiamo così che la storia non è mai completamente scritta. Il passato non è mai realmente concluso. Possiamo rileggerlo e rinnovarlo. Farlo vivere in modo nuovo.
E se Bucefalo - cavallo di Alessandro Magno - un giorno si scrollasse di dosso il peso del suo cavaliere e proseguisse da solo, compiendo un viaggio a ritroso? Non più un cavallo ma un insegnante di storia intento a sfogliare le pagine di quei libri che forse possono consegnarci ogni giorno un sorriso burlesco davanti a un nuovo mondo.
Per saperne di più
Vedi meno