Raissa Beccaro

Sicuramente la metodologia di insegnamento ed apprendimento varia da etá ad età. Chiaramente per bambini delle elementari il discorso é più semplice, perché proprio di semplicità si va a parlare. Rendere tutto molto facile , e che cosa viene facile ai bambini ? Giocare . Per questo motivo bisogna cercare di rendere lo studio quasi un gioco . Insomma se per alcuni giochi i bambini imparano delle filastrocche potranno benissimo imparare delle poesie.
Discorso differente é quello delle medie e ancor di piú superiori. Io sono ancora una studentessa, che ha passato la fase del " oddio non riesco a studiare", perché mi sono accorta che in realtà basta trovare il metodo giusto, che inutile dire varia da persona a persona . Il mio per esempio é leggere, capire, semplificarlo, riscrivere con parole mie e ripetere allo sfinimento. C'è chi poi preferisce usare le parole dei libri o dei professori ma lo sconsiglio vivamente poiché alcuni termini finiremmo per usarli magari impropriamente dato che non sono " nostri". Ancor peggio é lo studio memorico perché a meno che non si tratti di poesie, paradigmi, tabelline o leggi , sarebbe solo fare i cosiddetti pappagalli che dopo essere stati interrogati o aver dato una verifica dimenticato tutto = tempo ed energia sprecati.

Per queste ragioni il mio metodo di insegnamento, anzi, preferisco chiamarlo di aiuto ,varierà molto dalla persona che avrà davanti. Dalle sue caratteristiche . Poi evidentemente la metodologia cambia anche da materia a materia , lo schema che ho fatto sopra é più improntato sulle materie umanistiche , mentre é chiaro che per quanto riguarda matematica , per esempio, sarà tutto un altro tipo di ragionamento