Riccardo Mura

Mi interessa solo una cosa quando mi ritrovo nell'atto di insegnare, e cioè che chi mi sta ascoltando venga condotto nella spiegazione di un argomento in maniera il più possibile affine alle sue competenze ed esperienze, cercando sempre di fornire esempi, analogie e metafore il più vicine possibili alle dinamiche di pensiero di chi mi ascolta, in maniera che i concetti risultino il più comprensibile possibile e soprattutto che vengano facilmente assimilati, poichè per avere la reale conoscenza e padronanza di un dato argomento non bisogna solo saperlo ma capirlo.
Per questo la mia più grande preoccupazione iniziale è sempre quella di capire la sfera di conoscenza di chi mi trovo davanti per poter così poi avvicinare il più possibile l'argomento trattato a quest'ultima. Troppo spesso infatti ho visto ad esempio la matematica o le materie scientifiche in generale, così come quelle economiche, essere presentate e spiegate in maniera totalmente esclusiva, ovvero comprensibili solo da chi ha già determinati concetti ben presenti, il tutto portando non solo ad un disinteressamento da parte di chi non è già dentro la cosa, ma anche rendendo più difficile la comprensione di chi è interessato a capire quei concetti e soprattutto ad una maggiore difficoltà successiva poi nell'utilizzare nell'effettivo quei concetti imparati poichè non si sarà realmente compreso il loro funzionamento e le ragioni che governano quest'ultimo.

Ho fatto le olimpiadi di matematica per molti anni, mi piace la matematica, uso e sfrutto la matematica tutti i giorni e l'ho vista spiegata e divulgata in maniera molto bella ed interessante. Ma l'ho anche odiata quando in svariate occasioni e corsi mi è stata presentata come fosse una cosa che si trova per strada e dobbiamo conoscere invece che come un qualcosa che abbiamo creato per risolverci dei problemi, ecco, questo è quello che non proverete con me