Quale insegnante, interprete e traduttrice (IT, EN, FR, ES, GR moderno), ho sviluppato la nuova didattica "Act Language", che si avvale di tecniche di drammatizzazione nell'apprendimento delle lingue.
Si tratta di un metodo, in un certo senso opposto e complementare a quello tradizionale, volto a creare un coinvolgimento "immersivo" degli studenti, ai fini di stimolare in loro un atteggiamento...
Quale insegnante, interprete e traduttrice (IT, EN, FR, ES, GR moderno), ho sviluppato la nuova didattica "Act Language", che si avvale di tecniche di drammatizzazione nell'apprendimento delle lingue.
Si tratta di un metodo, in un certo senso opposto e complementare a quello tradizionale, volto a creare un coinvolgimento "immersivo" degli studenti, ai fini di stimolare in loro un atteggiamento reattivo e proattivo.
È un approccio pedagogico che include a tutto campo il supporto delle arti performative e, per antonomasia, del teatro, basato sui binomi parola ed azione, contatto e prossemica, espressività e gestualità, vale a dire quelli che erano gli "instrumenta" (recitatio e declamatio) adottati sia dai gesuiti che dai filosofi della Scolastica nell'insegnamento del latino e del greco.
L'impatto emotivo sugli studenti è molto potente: le attività di "warm-up" teatrali, ad inizio di ogni sessione, permettono di facilitare la concentrazione ed il lavoro di squadra, fungono da "rompighiaccio" liberando dalla paura di commettere errori e lasciando cadere filtri e inibizioni, nonché rinforzano la stima e la sicurezza in sé stessi.
Ciascuna lezione inizia con un’attività di riscaldamento fisico e/o di vocalizzazione ai fini di “rompere il ghiaccio” e prepara gli studenti alle successive attività di recitazione (Warm-up).
Le attività didattiche prevedono l'improvvisazione, dopo una prima comprensione generale, di un testo narrativo o dialoghi di uno script teatrale o cinematografico, presentati dal docente (a volte accompagnato da un assistente) dal vivo o attraverso filmati, anche di brani musicali (Input e Performance).
Un approccio attivo alla conoscenza e soprattutto all’uso della lingua, che prevede durante il corso anche momenti di riflessione grammaticale e di scrittura creativa (Language/Grammar Corner), di attenzione agli aspetti non verbali e paraverbali che completano, supportano o "disturbano" la comunicazione (Actor Studio) ed una sintesi pratica di quanto appreso, che si manifesta, di nuovo, con la recitazione (Back to Performance).
Dopo il completamento di un’unità didattica (Teaching Unit), si passa alla successiva che deriva da essa (Satellite Unit) e che segue lo stesso schema circolare: Input ? Performance (improvisation) ? Linguistic/Grammar Corner ? Actor Studio ? Performance.
Si tratta quindi di un processo d’apprendimento ispirato ad un preciso principio didattico: azione - riflessione - azione.
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