Mi sembra che tu voglia sapere due cose: quali sono le principale figure retoriche e quale di queste 3 figure: similitudine, metafora e analogia sono le più usate. Partiamo dalla seconda richiesta : sinceramente non credo sia possibile stabilire quale delle tre sia più usata: sono costantemente presenti non solo nello scritto ma anche nel parlato e quasi sempre usate inconsapevolmente Più facile rispondere alla prima domanda dato che non vuoi un elenco esaustivo ma ti è sufficiente conoscere le principali ( che pure sono tante!). Copio da un sito internet : le figure retoriche sono di tre tipi: • Figure retoriche del suono (assonanza, consonanza, allitterazione, onomatopea, paronomàsia) = si tratta di espedienti stilistici che giocano sul suono delle parole e delle vocali e sono prodotte dall’accostamento di alcune parole, piuttosto che di altre; • figure retoriche dell’ordine (anastrofe o inversione, anàfora, chiasmo, climax, enumerazione) = mirano a creare un effetto particolare intervenendo sulla struttura della frase e sull’ordine delle parole e riguardano la sintassi; • figure retoriche del significato = in questo caso l’effetto è prodotto da un uso particolare e inconsueto del significato delle parole stesse ed è chiamato in causa soprattutto il lessico" Fine citazione. Similitudine, metafora e analogia sono figure retoriche di questo tipo insieme ad allegoria, metonimia, sineddoche, sinestesia, ossimoro, antitesi, iperbole, personificazione, litote, eufemismo. Se vuoi maggiori dettagli contattami

i possessivi : mio tuo suo nostro vostro loro,( e relativi plurali) hanno la funzione di aggettivo quando accompagnano un nome: il MIO ombrello, Il LORO appartamento, la SUA famiglia , il NOSTRO amore, hanno la funzione di pronome quando non sono seguiti dal nome che , anzi, sostituiscono. esempio Il MIO (aggettivo) ombrello è più nuovo del tuo. ( tuo pronome) I TUOI parenti sono simpatici. ( TUOI aggettivo perché seguito dal nome parenti) I tuoi sono simpatici ( tuoi pronome perché sostituisce il nome parenti e -in questo caso- ne svolge la funzione sintattica di soggetto) I NOSTRI nonni abitano a Roma. (NOSTRI aggettivo perché accompagna il nome nonni) E' stato triste passare il Natale lontano dai nostri ( nostri pronome) Il SUO lavoro è molto più faticoso del tuo ( SUO aggettivo perchè accompagna il nome lavoro, tuo pronome) I SUOI capelli sono color argento , i vostri grigio cenere ( SUOI aggettivo di capelli; i vostri pronome.

Capisco la tua difficoltà! In effetti è facile confondersi tra similitudine, metafora e analogia. La similitudine è un paragone, un modo di attribuire una qualità (positiva o negativa) posseduta da un elemento ad un altro completamente diverso. L'esempio classico: ha gli occhi azzurri come il cielo. Più intensa la metafora in cui scompare il paragone " Occhi di cielo" . Cosa distingue l'analogia da queste figure retoriche? metafora e similitudine sono, diciamo così, "oggettive" nascono dall'osservazione poetica della realtà, che è uguale per tutti. L'analogia invece nasce da processo mentale del poeta che esprime il suo sentire attraverso corrispondenze che egli solo ha colto e che esprime in modo conciso ma efficace. Direi che un ottimo esempio è la poesia "Stasera" di Ungaretti Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia. Concludo con un esempio decisamente out, che poi ti aiuterà solo se hai letto i libri (o visto i film) di Agata Christie che hanno come personaggio Miss Marple. L'acuta vecchia signora spesso risolve un omicidio perché una frase o un evento le hanno fatto venire in mente, per analogia, qualcosa o qualcuno che lei ha conosciuto e che niente hanno a che vedere con ciò che è accaduto e su cui sta indagando. Tant'è che spesso viene considerata una simpatica vecchietta svampita.

In analisi logica sono gli aggettivi che svolgono la funzione di attributi. 1) L'attributo è sempre riferito ad un nome ( indipendentemente dal fatto che quel nome sia sogg. ;comp. oggetto o un qualsiasi complemento indiretto) 2 segue il verbo essere quando è copula ed insieme ad esso forma il predicato nominale. 3 segue un predicato verbale quando questo è un verbo copulativo come predicativo del soggetto o dell'oggetto

è . Per memorizzarlo associalo ad una parola che pronunci sempre con la è aperta es bèllo)