Quando si tratta di periodizzazioni, non tutti gli storici sono concordi nell'indicare un'unica cesura per la fine della modernità. Alcuni storici preferiscono indicare il 1789, ovvero l'anno della rivoluzione francese. Altri invece preferiscono il 1815, ed è quella più comunemente accettata, ovvero la data del congresso di Vienna (Restaurazione). Con ciò è importante tenere a mente che le periodizzazioni sono delle scelte meramente fittizie per scandire la storia, partendo dall'idea che il passato è un continuum e non un'insieme di partizioni stagne.

Sicuramente i più rilevanti, e a mio avviso, i più innovativi sono per il genere storiografico Tacito e Sallustio. Per la poesia fondamentali sono Catullo, Virgilio, Ovidio e Orazio. Se sei interessato ad un quadro sociale, linguistico e storico della tardo antichità, un must è Petronio. Per altri generi, ti cito alcuni autori in ordine sparso - importantissimi- ovvero Cicerone, Seneca e Apuleio.

Le cause della rivoluzione francese sono sicuramente molteplici e complicate da affrontare con una risposta breve, quindi proverò a riassumerle brevemente. Parti da presupposto che la Francia, nel XVIII secolo, versava in una situazione sociale, economica e politica complicatissima. Una forte lacerazione religiosa vi era stata tra il XVI e il XVII secolo, in quanto i calvinisti (Ugonotti) e i cattolici avevano dato luogo a delle guerre di religione estremamente violente. Dal punto di vista politico l'assolutismo dei monarchi francesi, partendo proprio dal Luigi XVI, aveva ridotto la partecipazione politica dell'aristocrazia (in polemica con il ceto togato, che acquistava le cariche attraverso la Paulette) a un ruolo pressoché irrilevante. Infatti, prima del 1789, gli stati generali non venivano convocati praticamente da quasi due secoli. L'altro fattore è la rapida ascesa della laboriosa borghesia, in netta opposizione con la parassitaria nobiltà di sangue francese. Senza dimenticare il ruolo dell'illuminismo nella riflessione politica e filosofica, che velocizzò ulteriormente un crollo preannunciato. Come ultimo fattore mi limito ad indicarti le guerre che avevano interessato la Francia, partendo dalla guerra dei trent'anni alla più prossima guerra dei 7 anni (1756-1763) che avevano ulteriormente acuito la crisi economica.

Sicuramente i più rilevanti, e a mio avviso, i più innovativi sono per il genere storiografico Tacito e Sallustio. Per la poesia fondamentali sono Catullo, Virgilio, Ovidio e Orazio. Se sei interessato ad un quadro sociale, linguistico e storico della tardo antichità, un must è Petronio. Per altri generi, ti cito alcuni autori in ordine sparso - importantissimi- ovvero Cicerone, Seneca e Apuleio.

Quando si tratta di periodizzazioni, non tutti gli storici sono concordi nell'indicare un'unica cesura per la fine della modernità. Alcuni storici preferiscono indicare il 1789, ovvero l'anno della rivoluzione francese. Altri invece preferiscono il 1815, ed è quella più comunemente accettata, ovvero la data del congresso di Vienna (Restaurazione). Con ciò è importante tenere a mente che le periodizzazioni sono delle scelte meramente fittizie per scandire la storia, partendo dall'idea che il passato è un continuum e non un'insieme di partizioni stagne.