Ilaria senza risposta
Non capisco come funziona l’aoristo in greco
Alessia
3 risposte
Ho problemi con la grammatica greca e non riesco a momorizzare come si forma e come si traduce l’aoristo. Sapete darmi dei consigli?
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Risposte
Ciao Alessia! I tuoi dubbi sono fondati, dal momento che per comprendere bene l’aoristo è necessario avere ben chiara la distinzione tra azione durativa(ad es. l’imperfetto indica un’azione che si ripete nel tempo, le cui conseguenze potrebbero ripercuotersi anche sul presente) e puntuale ( ossia quella dell’aoristo, un’azione che inizia e si conclude nel passato). Da questi concetti, che noi abbiamo mutuato solo in parte nell’italiano ( pensa per esempio alle forme “mangiavo” e “mangiai”), dipende la traduzione dell’aoristo, che generalmente si rende con il passato remoto, dunque come azione passata, ma che in alcuni contesti e in particolare in alcuni modi ( per esempio al congiuntivo o all’imperativo) si rende col presente. Purtroppo una spiegazione unica risulta difficile, in quanto esistono varie tipologie di aoristo a seconda del tema verbale, ma se dovesse servirti un ulteriore aiuto potremmo fare delle lezioni ad hoc.
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Ciao, cara Alessia. Ricordare la formazione e la traduzione dell'aoristo è molto semplice: ε + tema verbale + desinenze varie a seconda delle persone da coniugare (singolari, duali e plurali), dei vari modi nonché dal tipo di aoristo, che può essere primo (o debole), secondo (o forte), terzo (o fortissimo). Si traduce col passato remoto; raramente (quando il contesto narrativo lo richiede) col presente storico. Ti consiglio vivamente di scrivere più volte le flessioni dei vari aoristi, perché così li memorizzerai benissimo: scripta manent (anche in mente, oltre che sulla carta!).
In bocca al lupo!
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Maria Assunta Galosi
Insegnante Top
Salve, Alessia! Per quanto riguarda la formazione dell'aoristo, occorre che tu tenga ben presente le differenze tra l'aoristo I o debole, l'aoristo II o forte e l'aoristo III o fortissimo: devi ripassare le caratteristiche di ognuna di queste tipologie sulla grammatica. La cosa più importante da ricordare è che l'aoristo è un tempo storico solo all'indicativo, e pertanto l'aumento c'è solo in questo modo (con le stesse modalità dell'aumento nell'imperfetto). Per approfondire tutti gli aspetti della formazione e della traduzione dell'aoristo è necessario potersi confrontare in maniera più distesa nel corso di una lezione. Sono disponibile a seguirti on line.
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Massimo Panza
Insegnante Top
Come al solito, la definizione stessa ha una funzione esplicativa: 'aoristo' (ἀόριστος) significa letteralmente "indefinito". Questa indefinitezza è di natura temporale: il valore di passato riguarda solo il modo indicativo. In altre parti del sistema - in modi diversi dall'indicativo - l'aoristo assume una funzione temporale indefinita (appunto) dipendente dal contesto. Il fatto, però, è che, come categoria, l'aoristo serve anche per esprimere la così detta "qualità dell'azione" (per definire la quale si usa spesso, come tecnicismo, il termine tedesco "Aktionsart"). Che significa? Che l'aoristo ἀπέθανον significa "morii" nel senso di "spirai = esalai l'ultimo respiro" (azione immediata e non ripetuta), laddove il perfetto ἀποτέθνηκα significa "sono morto" nel senso di "giaccio cadavere" (con gli effetti dell'azione passata che perdurano nel presente). Nel sistema del greco classico, se l'aoristo si contrappone al perfetto per il contrasto tra immediatezza isolata vs ripercussioni nel presente, si distingue dall'imperfetto per l'unicità - nel senso che l'imperfetto suggerisce un'iterazione nel tempo – cioè una ripetizione - sconosciuta all'aoristo. Per completezza, che il valore passato dell'aoristo sia limitato all'indicativo è più che evidente dall'esistenza di un imperativo aoristo: com'è possibile immaginare un ordine in cui si invita ora a fare qualcosa... riferito al passato? - cfr. il motto epicureo "λάθε βιώσας" ("vivi nascosto!"), inteso come ordine. Una curiosità: anche se il sistema del latino ha fatto confluire in un nuovo perfetto gli antichi perfetto ed aoristo indoeuropei ben conservati in greco classico, tracce dell'aoristo sono ben riconoscibili nei perfetti latini in -s che ricordano l'aoristo I sigmatico del greco - cfr scripsi, empsi, dixi, traxi, duxi, pinxi, lusi ecc. ecc.
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Sandra senza risposta

Alessia
Membro dal giugno di 2020