Negli ultimi anni, strumenti come ChatGPT e GitHub Copilot stanno diventando sempre più comuni anche nel campo delle ripetizioni scolastiche e universitarie, soprattutto per chi studia informatica e programmazione. Se prima una lezione si concentrava spesso sul trovare errori di scrittura nel codice, oggi l’intelligenza artificiale (IA) ci aiuta a risparmiare tempo e a concentrarci sulle cose più importanti: la logica, la comprensione e le buone abitudini nello scrivere codice.
Immagina uno studente che carica il proprio esercizio di programmazione la sera prima della lezione. Un sistema basato sull’IA può già controllare il codice, trovare errori comuni (come un ciclo che si ripete una volta in più o in meno) e preparare un report con spiegazioni chiare, esempi corretti e collegamenti diretti alle righe del codice da migliorare.
In questo modo, il tutor e lo studente iniziano la lezione già pronti, con i problemi sotto mano, e possono concentrarsi sulle motivazioni dell’errore, non su dove si trova.
Con queste informazioni, durante la lezione si possono fare domande più utili come:
Perché questo ciclo non si ferma?
Cosa succede in memoria quando confronto due variabili?
Come posso scrivere lo stesso codice in modo più semplice?
Se lo studente ha uno stile di apprendimento più visivo, l’IA può anche creare un diagramma o una mappa per rappresentare visivamente l’algoritmo, rendendo tutto più chiaro.
L’apprendimento continua anche dopo la lezione, grazie a strumenti come Anki o Memrise, dove si possono caricare flashcard (schede per il ripasso) con domande personalizzate. Alcune schede possono essere create automaticamente dall’IA, con quiz pratici che aiutano a memorizzare concetti fondamentali nel tempo, secondo il metodo della ripetizione dilazionata, usato anche in psicologia dell’apprendimento.
Quando lo studente prova a programmare da solo, strumenti come GitHub Copilot possono suggerire parti di codice in tempo reale. Alcuni suggerimenti saranno corretti, altri no, e proprio per questo il ruolo del tutor resta fondamentale: discutere insieme perché un certo suggerimento va bene o no diventa un momento educativo molto prezioso.
È importante ricordare che:
Il codice resta sempre di proprietà dello studente.
I dati personali non devono mai essere caricati su piattaforme non sicure.
L’IA è un aiuto, non un sostituto: ogni suggerimento deve essere valutato con attenzione.
Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, molti studenti riescono a superare le difficoltà più velocemente, migliorano la loro capacità di analizzare e risolvere problemi, e trovano più motivazione, perché vedono i progressi in modo concreto (ad esempio, quando un test automatico conferma che il codice funziona).
In breve, programmare diventa meno frustrante e più gratificante, come fare un buon caffè con una macchina efficiente: se hai uno strumento intelligente e un bravo tutor, il risultato sarà ottimo.