I legami chimici si formano essenzialmente attraverso due modalità: 1) trasferimento di un certo di numero di elettroni da una specie elettropositiva ad una specie elettronegativa, con conseguente formazione di un legame di tipo ionico, basato sull'attrazione di natura elettrostatica (Legge di Coulomb) tra ioni carichi di segno opposto, in maniera tale che le due specie interessate raggiungano l'ottetto nel guscio elettronico più esterno; 2) condivisione di uno o più elettroni, da parte di ciascuna specie interessata nel legame, con formazione di un legame di tipo covalente, in maniera tale che le due specie interessate raggiungano l'ottetto nel guscio elettronico più esterno. Esistono delle eccezione alla regola dell'ottetto, chiamata anche regola di Lewis, ma in linea generale quando detto nei punti (1) e (2) resta valido.

Il termine "alchimia" deriva dall'arabo "al-kimya", che tradotto letteralmente significa "arte della pietra filosofale". Un legame tra alchimia e filosofia può essere rintracciato nella concezione greca di una materia che presenta una tendenza naturale verso la perfezione, da cui lo sforzo degli alchimisti di trasformare metalli "vili", di basso valore, in metalli "nobili", di alto pregio.

Z si chiama numero atomico ed ogni elemento della tavola periodica è caratterizzato in modo esclusivo da esso. Z indica il numero di protoni che un atomo del dato elemento ha all'interno del proprio nucleo. Esempio: l'elio (He) ha Z=2, ciò vuol dire che il nucleo di un atomo di elio contiene due protoni.

Ciao Sandra! Una reazione chimica è una trasformazione di un materiale con una data composizione chimica in un nuovo materiale con composizione chimica diversa. Per esempio, la formazione della ruggine su una catena d'acciaio esposta per lungo tempo all'umidità: una porzione di acciaio (reagente di partenza) si trasforma in ruggine (prodotto di arrivo) reagendo con l'umidità (vapor acqueo, secondo reagente) dell'aria.

Il termine "alchimia" deriva dall'arabo "al-kimya", che tradotto letteralmente significa "arte della pietra filosofale". Un legame tra alchimia e filosofia può essere rintracciato nella concezione greca di una materia che presenta una tendenza naturale verso la perfezione, da cui lo sforzo degli alchimisti di trasformare metalli "vili", di basso valore, in metalli "nobili", di alto pregio.