Ho sempre pensato che tutti, con tempi diversi, siano capaci di capire le cose che gli vengono spiegate. Tutto sta nel capire, prima di cominciare oppure correggendosi in corso d'opera, di cosa ha bisogno lo studente, di quali approcci e di quali strategie. Mettersi in ascolto dell'altro è fondamentale per chi vuole aiutare gli altri e prescinde dall'argomento delle lezioni.
A una didattica frontale, che permette la spiegazione diretta dei concetti, va affiancata anche una metodologia innovativa e ludica, che permetta di creare uno scambio tra studente e insegnante, così da rafforzare nozioni non completamente assimilate e integrare, man mano che si sale di livello, ulteriori informazioni.
Tendenzialmente verranno preparate delle slides (che saranno poi fruibili dagli studenti) contenenti concetti chiave e/o esercizi da svolgere durante la lezione o anche in modalità autonoma, a cui seguirà la correzione da parte dell'insegnante. Si riprenderanno, dove necessario, gli argomenti spiegati in classe, anche se affrontati mesi prima, in modo da essere certi di avere della basi sempre più solide e pronte a ricevere le nuove informazioni, che su queste poggeranno.
Ciò che è importante non è il quantitativo orario che si impiega nel fare i compiti, ma piuttosto la qualità dell'attenzione da impiegare. Il nostro cervello, infatti, si distrae molto facilmente, soprattutto quando si hanno dispositivi intorno a noi che offrono divertimento e giochi in pochi secondi. Per combattere tutto ciò bisogna appassionarsi a ciò che si sta studiando in quel momento e laddove ciò non è possibile (perché in fondo, non può piacerci proprio tutto) bisognerà sopperire con pazienza e impegno, poiché questo verrà comunque riconosciuto (sottoforma di giudizi, ma non solo).