Mariapia Giacomini

La spiegazione è il metodo standard della lezione.
Nella lezione l’insegnante spiega e lo studente ascolta e assorbe.
Questo metodo è stato spesso criticato dal momento che è basato sul modello dell’insegnante come depositario della conoscenza e dell’allievo come ricettore passivo. Nonostante le critiche, il metodo della spiegazione, se ben utilizzato, può portare a proficui apprendimenti finalizzati ad obiettivi adeguati.

Una lezione condotta in modo efficace serve a:
- spiegare e presentare concetti;
- sottolineare relazioni tra fatti;
- evidenziare eventuali contraddizioni;
- ritrovare legami tra quanto spiegato e gli interessi degli allievi;
- mostrare come i concetti spiegati possano risolvere quesiti e problemi e come possano essere utilizzati per nuove esplorazioni sia teoriche che pratiche.

L'obiettivo dell'insegnamento dal mio punto di vista è educare il bambino ad usare il cervello e non studiare a memoria. E' importante che sin da piccolo acquisisca gli strumenti utili per ragionare in modo logico e razionale.

Ho avuto esperienza sia con bambini neurotipici, ma anche con bambini neurodivergenti affetti per esempio da uno o più DSA, e autismo.

Quando un bambino autistico frequenta la scuola, è fondamentale fornirgli gli strumenti adeguati per interagire con gli altri:
- Incoraggiarlo a salutare compagni e insegnanti, promuovendo così la socializzazione e le interazioni positive.
- Insegnargli a chiedere aiuto quando ne ha bisogno, facilitando così la comunicazione e la richiesta di supporto.
- Stimolarlo a condividere le proprie cose, incoraggiando lo spirito di collaborazione e la condivisione.
- Proporgli attività e giochi da svolgere insieme agli altri bambini, favorendo così l'inclusione e il coinvolgimento nella vita di classe.