Ilaria 3 risposte
Perché si dice che il latino sia una lingua che apre la mente?
Lorenalaia
13 risposte
Pensate che sia vero che il studiare latino apra la mente? Cos'ha di speciale questa lingua?
0
0
0
{0} / {1} caratteri consigliati
La risposta deve contenere alcun carattere
Risposte
Ciao Lorena! Spesso anch'io sento dire che il latino "apre la mente", ed è vero! Ma è vero per tutte le lingue. Studiare cinese o inglese sembrerebbe essere addirittura più utile, non credi? Beh, questo spesso mi viene detto dagli studenti o da chi non ha particolare interesse per il latino. Come detto, tutte le lingue aprono la mente, perché ci permettono di metterci in contatto con un mondo che può essere completamente diverso dal nostro, e questo non fa altro che arricchire la nostra esperienza umana e la malleabilità e apertura dei nostri cervelli!
Ciò detto, perché il latino in particolare? Il latino dà un grosso vantaggio perché, essendo la lingua "madre" di tutte le altre lingue neolatine/romanze (italiano, francese, spagnolo, catalano e rumeno), ci permette di comprenderle meglio, se in futuro volessimo studiarle. Inolte, appunto, essendo la nostra lingua madre, accederemmo a un corpus letterario e linguistico abbastanza diverso (specialmente per quello linguistico) e variegato rispetto a quello italiano. Aiuta a comprendere la PROPRIA cultura molto meglio, e il perché oggi siamo e parliamo così, da dove siamo venuti linguisticamente e socialmente. Inoltre, siamo anche abbastanza fortunati, noi italofoni: tra le lingue maggioritarie, l'italiano è quello più conservatore rispetto alla semantica (quindi alle parole). Questo ci permette di comprendere superficialmente una grande porzione di parole latine che noi abbiamo ereditato direttamente (aquila --> aquila, regina --> regina), oppure con minuscole differenze (rex --> re, liber --> libro). Chiaramente esistono parole ben diverse da quelle italiane, però è un aiuto non indifferente.
Da studioso anche di lingue moderne come il cinese e il francese, come dicevo, reputo che ogni lingua aiuti ad aprire la mente. Allo stesso momento, credo sia un'esperienza unica poterci permettere di studiare la lingua più vicina a noi, affondando le mani nelle nostre radici linguistiche e accedendo, così, a un apparato culturale assolutamente immenso e antico di 2000 anni.
Scrivere una risposta
0
0
0
Perchè aiuta a allenare la logica, e la logica aiuta a trovare risposta ai nostri interrogativi in modo piu approfondito e personale
Scrivere una risposta
0
0
0
Roberta Grignetti
Insegnante Top
Perché la lingua latina, in quanto risultato della concordanza tra i vari elementi sintattici, permette attraverso la traduzione di sviluppare le competenze logiche, necessarie per affrontare lo studio di qualunque altra disciplina.
Scrivere una risposta
0
0
0
Elisa Levrino Levrino
Insegnante Top
Dal latino derivano tutte le lingue romanze, quindi,dall'italiano allo spagnolo, passando per il francese o il catalano.Il latino, come il greco, aiuta a ragionare e ad avere una impostazione mentale che, in realtà, utilizziamo anche nella quotidianità, come nell'organizzare i capi nell'armadio
Scrivere una risposta
0
0
0
Salve
Come ho sempre detto ai miei studenti:"Apprendete e circondatevi di cose cosiddette inutili perché la bellezza è quella che farà la differenza nella vostra vita".
"A cosa serve il latino?A nulla,ragazzi,se non ad essere in grado di assaporare e di godere l" incanto di questa splendida lettura metrica del capolavoro catulliano che vi ho proposto adesso"
Ecco la mia risposta ai ragazzi di liceo ai quali avevo proposto la mia lezione.
Scrivere una risposta
0
0
0
Simona Orlando
Insegnante Top
Perché porta a ragionare sulle cose, sugli argomenti; a non limitarsi ad una visione, preconcetto, giudizio. Sì c’è la parte grammaticale da imparare a memoria. Ma come svicolare. Doverosa come per tutte le lingue che si studiano, di quelle che vengono definite moderne e vive. Fondamentale la grammatica per arrivare alla parte più interessante. La traduzione degli scritti dei più grandi. Ad iniziare dal grande condottiero Cesare von le sue campagne di conquista. Al grande oratore Cicerone. E poi Catone il Censore, gli storici, i filosofi, i poeti… insomma un veto universo di pensieri nei quali ritrovarsi o meno ma che sicuramente aprono prospettive diverse, altrimenti non considerate. Il latino ci consente viaggi comodamente seduti alla nostra scrivania.
Scrivere una risposta
0
0
0
Perché è una lingua logica, per come è strutturata, ed è una lingua che stimola la profondità di analisi linguistica e in generale.
Scrivere una risposta
0
0
0
Maila
Perché fa ragionare.
Scrivere una risposta
0
0
0
Perché insegna a ragionare e fare collegamenti logici. È una sorta di ginnastica per il cervello
Scrivere una risposta
0
0
0
Ciao Lorena. Non è la lingua in sé ad essere speciale, quanto, invece lo è la sua relazione con chi la studia. In altre parole il Latino così come il Greco, sono lingue molto antiche che appartennero a uomini molto diversi al livello culturale da noi; questa discrepanza temporale rende il Latino alquanto difficile. Poiché l'intelligenza linguistica è una delle sette (se non sbaglio) intelligenze umane, confrontarsi con lo studio di un idioma così antico aumenta esponenzialmente l'abilità di determinate aree del cervello. Inoltre, lo studio del Latino ti permette di confrontarti con qualcosa di difficile, incomprensibile, alle volte addirittura impossibile; ciò è un allenamento veramente efficacie per uno studente in quanto affina per necessità la tenacia, le tecniche cognitive, la concentrazione e il ragionamento. Provare per credere.
Scrivere una risposta
0
0
0
Pier Giorgio Cataldi
Insegnante Top
“Il latino è una lingua che apre la mente”: è innegabile che questa espressione sia molto frequente sulla bocca delle persone, inclusi i docenti, e a ben vedere non è tanto diversa dalla seguente: “il latino è la lingua della logica”. In verità sono affermazioni mal poste e imprecise, giacché errato è il punto di vista da cui sorgono. Si attribuiscono infatti alla lingua in sé le caratteristiche proprie del metodo impiegato nell’insegnamento e nella descrizione della stessa, vale a dire il metodo grammaticale-traduttivo. Quest’ultimo, sovente a torto considerato tradizionale, nacque nel corso del XIX secolo in paesi germanofoni e si diffuse rapidamente in tutta Europa, compresa l’Italia, ove agli inizi lo si chiamava teutonico non senza un sentimento di disprezzo. Si tratta di un approccio di tipo deduttivo, incentrato sulla descrizione grammaticale e teorica della lingua, secondo un’impostazione marcatamente logicistica: volendo sintetizzare, in esso potremmo dire che le recenti suggestioni delle allora nascenti filologia e linguistica si fondono con il sistematico interesse per l’analisi logica della lingua, un interesse che a dire il vero aveva avuto il suo trionfante ingresso nella glottodidattica già nel XVII secolo con la celebre “Grammatica di Port-Royal” di Lancelot.
Quorsum tam multa? Perché tutte queste parole, Lorena? Per dire che in realtà non ha alcun senso sostenere che il latino sia la lingua della logica o sia più razionale di altre lingue: ci appare tale solo per la veste esteriore con cui ci è stata o ancora ci viene presentata, ossia – come ho già detto – per via del metodo utilizzato nell’insegnamento. Se il medesimo metodo si applicasse a una lingua come l’inglese, sicuramente anche quest’ultima ci apparirebbe una lingua della razionalità (non spendo tempo sull’inconsistenza di simili espressioni, poiché si intuisce facilmente che tutti i sistemi linguistici hanno una propria razionalità). Con ciò ovviamente non voglio negare l’importanza e l’utilità insite in un simile approccio improntato alla logica: non v’è dubbio che esso contribuisca ad aprire la mente. Tuttavia (e qui non mi rivolgo a te, Lorena, bensì ai miei colleghi), credo che noi insegnanti di LATINO dovremmo chiederci molto più spesso che cosa vogliamo insegnare: la lingua latina oppure l’analisi logica e del periodo applicate alla lingua latina (magari – come sovente avviene – in modo sterile, meccanico e pedissequo)? Non si può non convenire sulla prima risposta, giacché in caso contrario saremo costretti a constatare che tutto sommato non è così tanto aperta la mente della maggior parte di coloro che si dedicano al latino.
Scrivere una risposta
0
0
0
Maurizio
Perché per poter tradurre bisogna essere bravi investigatori, io ho sempre ritenuto le tradizioni di latino come un gioco di deduzioni poichè devi usare tanta logica e e intuito, ovviamente conoscendo le regole
Scrivere una risposta
0
0
0
Domande correlate
Cristina 7 risposte
Sdasda 5 risposte

Lorenalaia
Dati Verificati