A cosa serve leggere in metrica in latino e greco?

Sono al primo anno di liceo classico e l’insegnante di latino e greco insiste a farci leggere in metrica. Ma a cosa serve? non riesco a capire!
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Risposte
La metrica è un po' la musica delle parole antiche... E' vero, noi abbiamo perso la musica antica, ma ce ne restano tracce che ci permettono di avvicinarci ad essa: una di queste è la metrica. Nel ritmo del verso, nella musicalità degli accenti, c'è una traccia affascinante di come doveva "suonare" la poesia antica. Pensa alla tua domanda applicata alle canzoni che conosci e che ami di più, diventerebbe più o meno così: a che cosa serve sentire la musica di Greensleves, o che so, di Yesterday, o di Il suonatore Jones, o di qualunque canzone ti venga in mente... Che cosa ti risponderesti? A che cosa serve sentirne la musica? Forse "serve" (se vogliamo usare questo verbo) a entrare nell'atmosfera profonda, a sentirne altri significati oltre la lettera delle parole, altre vibrazioni e suggestioni, a percepirne emozioni che completano il messaggio che l'autore ci ha messo dentro... La musica è un po' l'anima della poesia, non trovi? E la metrica è "quasi" musica, è una chiave magica per aprire la porta di quel mondo di suoni e sfumature di senso nascoste, che dietro le parole si nasconde. Io direi così come prima risposta generale alla tua domanda: ma tante altre sono sicura che ne scoprirai da te, man mano che andrai avanti con lo studio... :-)
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Massimo Panza
Insegnante Top
A godersi i lirici greci, Omero e i poeti latini rispettando il più possibile le condizioni d'origine dei loro testi con tutte le caratteristiche che li rendono unici. Musica e ritmo nascono connaturati alla poesia. A cosa serve la musica? A cosa serve la poesia? Forse a niente. Ecco perché sono così importanti in un mondo in cui tutto deve "servire" a qualcosa, deve soddisfare qualche utente. Pensa che "poeta", in greco antico vuol dire "facitore" - "uno che fa" (evidentemente qualcosa). Magari, quello di poeta, non è il primo mestiere a cui si pensa nella "società del fare". Per i greci, però, era così. Magari non "serviva"... ma ritmavano la propria poesia felicemente. E FACEVANO bene ;-)
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