Una lezione di prova è il primo contatto reale tra insegnante e studente. Serve a valutare la compatibilità didattica, il livello dell’allievo e a creare fiducia e empatia reciproca (soprattutto nei più piccoli). Non è solo una “prova gratuita”: è un’occasione per mostrare metodo, professionalità e capacità di adattamento.
Indice
Offrire una lezione di prova è una strategia di marketing efficace. Permette allo studente di capire il valore del tuo approccio prima di impegnarsi economicamente e a te di dimostrare le tue competenze. Una buona prima impressione può trasformarsi in un rapporto duraturo.

L’insegnante offre una sessione completa senza costi, utile per chi vuole testare il servizio.
L’incontro ha un prezzo ridotto, valorizzando comunque il tempo dell’insegnante.
È un incontro più breve, dedicato alla conoscenza reciproca e alla definizione del piano di studio, senza entrare troppo nel merito della didattica.
Ideale per una consulenza conoscitiva o studenti più piccoli.
Il formato più bilanciato per mostrare metodo e raccogliere feedback.
Utile per materie complesse o studenti avanzati, ma va gestito con un piano preciso per non perdere l’attenzione.
Inizia con una conversazione leggera: chiedi cosa lo studente vuole migliorare, come studia abitualmente, quali sono le sue difficoltà e quale è il suo metodo di studio (utilizzo di schemi, mappe concettuali, riassunti, studio mnemonico). Mostrare ascolto ed empatia crea un clima di fiducia e aiuta a impostare la lezione nel modo giusto.
A mio avviso, è importante ricordare che uno studente che cerca un tutor non desidera lo stesso approccio che riceve a scuola. Cerca piuttosto una figura empatica, capace di ascoltare, comprendere le sue difficoltà e non giudicare. Un buon tutor è colui che sa spiegare un concetto anche cento volte, finché lo studente non lo assimila davvero.
Dedica la parte centrale a una dimostrazione pratica. Scegli un argomento semplice ma significativo, e adatta il ritmo al livello dello studente. Il tuo obiettivo non è “insegnare tutto”, ma far capire come insegni e quanto sai coinvolgere.
Concludi con una breve analisi dei punti forti e delle aree di miglioramento. Poi illustra come potresti aiutarlo nei prossimi incontri, con una proposta chiara e realistica del percorso.
Evita di trasformare la prova in una lezione frontale o in un monologo. Lascia spazio al dialogo, chiedi feedback, e mostra flessibilità. Chiedi, anche al costo di risultare insistente, allo studente se ha veramente capito i concetti. Gli studenti non cercano solo competenza, ma anche empatia e metodo.
{{e:Strumenti e materiali da preparare}}
Prepara materiale didattico personalizzato: esercizi di difficoltà graduale, una breve presentazione visiva e, se lavori online, una lavagna digitale per spiegare in modo chiaro e interattivo.
Alcune piattaforme professionali per gestire lezioni e materiale:
Zoom, Google Meet, Discord per la videochiamata
Miro o Whiteboard.fi per la lavagna collaborativa
Goodonetes e Notability per la creazione di materiali didattici (iPad)
Notion o Google Docs per condividere appunti e compiti
Annota livello, punti di forza, lacune e stile di apprendimento. Ti aiuterà a creare un piano di studio personalizzato e a dimostrare allo studente che lo segui con attenzione.
Presenta la proposta con naturalezza, collegandola agli obiettivi emersi. Ad esempio:
“Visto che vuoi migliorare la parte di grammatica, potremmo fare un ciclo di 5 lezioni per consolidare le basi.”
Offrire opzioni chiare (pacchetti da 5 o 10 lezioni) aiuta lo studente a decidere senza sentirsi sotto pressione.
Entro 24 ore, invia un messaggio di ringraziamento con un breve riepilogo e la tua proposta. Se non ricevi risposta, un promemoria gentile dopo qualche giorno mostra professionalità senza insistenza.
