Quando mi hanno detto che avevo il debito in inglese, mi è rimasto un peso sullo stomaco. Non era solo un voto basso: era il segnale che per mesi avevo lasciato indietro la materia. La verità è che durante l’anno avevo fatto l’errore di sottovalutare le piccole lacune. Saltavo un esercizio di ascolto, ignoravo un errore di grammatica, rimandavo il ripasso del vocabolario. Sembravano cose da poco, ma a giugno si sono trasformate in un muro difficile da scalare.
Per me la grammatica inglese è sempre stata un labirinto pieno di trappole: verbi irregolari, tempi verbali complessi, uso corretto del condizionale. L’ascolto è un altro ostacolo: quando un madrelingua parla veloce, le frasi diventano un unico suono. Sul lessico, poi, mi accorgevo che tante parole le conoscevo solo a memoria e non riuscivo a usarle spontaneamente.
L’inglese non è una materia che si recupera con una maratona di studio a ridosso dell’esame. È una lingua viva, e va vissuta. Ho capito che anche dieci minuti al giorno possono fare la differenza: ascoltare una canzone seguendo il testo, vedere un video senza sottotitoli, scrivere due righe in inglese su un diario. Più ci si espone alla lingua, più diventa naturale usarla.
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Ho preso un quaderno e ho riscritto tutti i tempi verbali con le regole principali e due esempi per ciascuno. Ogni giorno inventavo frasi nuove, cercando di adattarle a situazioni reali.
I test online con correzione immediata sono stati fondamentali. Ti permettono di capire subito dove sbagli e come correggerti. Le simulazioni d’esame mi hanno aiutato a gestire meglio il tempo e a familiarizzare con il formato delle domande.
Ho iniziato con video brevi e semplici, poi sono passato a podcast di livello intermedio. Il metodo che funzionava per me era ascoltare una prima volta per capire il senso generale, una seconda per individuare parole nuove e una terza per ripetere alcune frasi ad alta voce.
Duolingo: perfetto per esercizi rapidi ogni giorno e per fissare il vocabolario di base.
BBC Learning English: ideale per lavorare sull’ascolto e sulla pronuncia grazie a video chiari e spiegazioni semplici.
EngVid.com: una miniera di lezioni video tenute da insegnanti madrelingua. È possibile filtrare per livello o per argomento, dalla grammatica allo slang. Io guardavo una lezione al giorno, prendevo appunti e completavo il quiz finale per fissare i concetti.
Ho scelto un manuale compatto con spiegazioni brevi e molti esercizi. Per il lessico ho creato schede tematiche, come “cibo”, “viaggi” o “scuola”, e ne ripassavo almeno una ogni sera.
Quando un argomento restava ostico, mi affidavo a un’insegnante per lezioni mirate. Anche due ore ben fatte possono chiarire concetti che da soli sembrano impossibili.
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Arrivo sempre con un po’ di anticipo, leggo attentamente tutte le consegne e divido mentalmente il tempo: prima le risposte sicure, poi quelle più difficili.
Allo scritto preferisco frasi brevi e corrette, evitando strutture troppo complesse. All’orale parlo lentamente, faccio pause e, se non so una parola, provo a spiegarla con termini più semplici.
Molti pensano che sia impossibile recuperare in poche settimane. Io dico che si può fare, ma serve costanza: un po’ di studio ogni giorno, risorse giuste e la voglia di mettersi in gioco.