Simone Pensotti

Insieme all’adozione delle canoniche metodologie per l’apprendimento (impiego di schemi, riassunti, ripetizioni..), poiché ogni individuo dispone di strategie di memorizzazione, di associazione di contenuti e di elaborazione individuali, ritengo sia opportuno conoscere, stimolare e accrescere le abilità cognitive personali e indi
In quest’ottica l’insegnamento si configura come una pratica di conoscenza reciproca, in cui il metodo non è determinato a priori ma accoglie la sfida della conoscenza interpersonale e del mutamento storico (nella sfera comunicativo-mediatica, in quella dei rapporti interpersonali..) cui sono soggetti tanto gli insegnanti quanto gli studenti
Nel caso della lingua latina il mio auspicio è condividere e trasmettere la passione per questa lingua indebitamente trascurata. La difficoltà del suo apprendimento può essere superata soltanto tramite l’esercizio, lo studio, la ripetizione, ma anche tramite l’elaborazione delle strutture linguistiche e della logica soggiacente alla lingua stessa. Lo studio soltanto mnemonico del latino può rivelarsi infruttuoso e persino controproducente.
Approssimarsi a questa antica lingua significa scoprire le radici linguistiche ma anche, in virtù dell’accesso alla letteratura e alla filosofia antica/moderna/medievale che la lingua latina consente, significa anche accostarsi alle radici della nostra cultura nonché della nostra coscienza. In quest’ottica il latino adempie la funzione di rivelare il sapere sommerso che il parlante utilizza e di cui inconsapevolmente dispone. La lingua è già depositaria di un sapere e di una sapienza che strutturano il nostro pensiero, decodificano la realtà e muovono le nostre azioni, perciò la sua conoscenza è inderogabile. Da ultimo, il latino struttura gran parte della nostra lingua insieme al greco e costituisce la lingua della scienza, della filosofia, della burocrazia. Facilitare l’accesso a questa lingua significa anche fornire strumenti che agevolino l’accesso alla cultura attuale, alla società medesima