Esiste un TED Talk tenuto dalla scienziata Lera Boroditsky intitolato "How language shapes the way we think": per chi non mastica (ancora) molto l'inglese, una traduzione è "Come il linguaggio dà forma al modo in cui pensiamo".
Ognuno di noi ha un modo di pensare che è unico: sì, ci sono delle somiglianze rispetto a quello che pensiamo, ma il come... questa è tutta un'altra storia. Ma se vi dicessi che effettivamente è il nostro linguaggio che crea quel determinato modo di pensare?
Non voglio spoilerare il TED Talk, ma effettivamente c'è una correlazione tra i diversi linguaggi del mondo ed i idversi modi di pensare; e dunque questo cosa ci dice?
Questo ci dice che imparare una nuova lingua non vuol dire solo imparare una struttura grammaticale simile o totalmente diversa dalla nostra, o dei vocaboli nuovi (compresi gli stramaledetti "False Friends", che ancora oggi ci mettono in crisi in qualche momento), ma vuol dire anche aprire la mente - letteralmente - a modi di pensare che prima di questo apprendimento non ci appartenevano.
Non so se vi è mai successo, ma a me è capitato di bloccarmi nel bel mezzo di un discorso e non sapere come dire quello che voglio dire nella lingua che sto utilizzando: questo perchè ciò che voglio dire è un qualcosa appartenente ad un'altra lingua, e anche solo traducendolo si perderebbe il vero significato che in quell'altra lingua rappresenta. Ecco perchè a volte tradurre letteralmente non basta: bisogna riuscire a trovare ciò che più si avvicina a ciò che vogliamo dire, veicolando il messaggio nella maniera più simile al significato che intendiamo dare.
Lo so, lo so, è un discorso davvero lungo e complicato: questo però non deve spaventarvi. Imparare le lingue (lo dicevano anche i miei nonni) apre un sacco di porte, ma apre soprattutto la mente: è così infatti che si può davvero imparare a conoscere culture diverse dalle nostre, o magari non troppo diverse, o magari uguali alla nostra per tutto tranne che per un piccolissimo particolare che però cambia tutto.
Il mio consiglio? Investire nello studio di una o più lingue, così da poter attingere ad un pozzo di conoscenze altrimenti inavvicinabile.