Si è parlato tantissimo del fenomeno Brexit e delle conseguenze economiche di tale scelta, che ha comportato l'uscita definitiva del Regno Unito dall'UE.
Ma perchè il Regno Unito è uscito dall' Unione Europea?
Sicuramente il Regno Unito è stato sempre più distaccato rispetto alle altre nazioni europee, non solo per una questione geografica visto che è un'isola, ma anche per ragioni sociali e culturali.
L'Inghilterra ha sempre mantenuto la sua moneta,quindi ha sempre e solo utilizzato la sterlina, nonostante questo, per l'UE il Regno Unito è sempre stato importante come stato aderente.
I sostenitori del leave (dall'inglese uscire, lasciare e partire) dicevano che l'UE aveva imposto loro troppe regolamentazioni sul business, inoltre volevano che la Gran Bretagna riprendesse il pieno controllo dei confini, riducendo il flusso di immigrati per motivi di studio e di lavoro.
Sostanzialmente la maggior parte degli euroscettici sostenevano che l'uscita dall'UE permetteva al Regno Unito di controllare e gestire meglio il flusso di immigrati e di essere liberi nelle trattative commerciali dalle burocrazie imposte.
I sostenitori del remain dichiarava un senso di appartenenza e la facilità nella vendita dei prodotti, inoltre l'immigrazione era vista come opportunità di crescita economica del Paese.
Il ministro Cameron, a favore del remain, si è dimesso dopo il referendum del 23 gennaio 2016, dove il 52% dei partecipanti al referendum ha votato a favore dell'uscita dall'UE, mentre il 48% ha votato contro l'uscita.
Il referendum vide due fazioni contrapposte: la fazione remain (restare), contraria all'uscita dall'UE e guidata allo stesso Cameron e la fazione dei leave (lasciare) favorevole alla Brexit e capeggiata da Boris Johnson.
Contro ogni aspettativa i leave vinsero grazie al voto delle piccole città inglesi e delle aree urbane periferiche. Nei grandi centri come Londra, Scozia e Irlanda del nord i remain riuscirono a prevalere.
Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito ha cessato di essere membro dell'Unione Europea e da gennaio 2020 è iniziato il periodo di transizione che si è concluso alla fine del 2020.
Sicuramente in base all'art 50 del trattato sull'Unione Europea, ogni stato membro può decidere di uscire dall'UE conformemente alle propie norme costituzionali, naturalmente non mancano i problemi legati ad una simile scelta sopratutto dal punto di vista economico.
La Brexit è un evento senza precedenti, che solleva parecchie domande circa il futuro dell'Unione Europea, in primis per altre exit ovvero uscite di altri Paesi, l'UE potrà restringersi se prevarranno altre forze politiche euroscettiche.
L'Unione Europea potrà restare così com'è cioè senza crescita e senza calo, oppure riprenderà ad allargarsi, accogliendo altri Paesi candidati come la Serbia o il Montenegro, oppure inglobando Regioni del Regno Unito contrarie al leave, quali la Scozia e l'Irlanda del Nord.
Naturalmente con la Brexit per le persone ci sono cambiamenti, infatti per i cittadini dell'UE serve il passaporto e per rimanere nel Regno Unito, senza la cittadinanza serve ottenere il permesso di permanenza. Per i cittadini britannici per entrare o vivere in uno stato dell'UE servono i documenti previsti da ogni stato membro.
In base all'accordo del 24/12/2020 relativamente alle merci, non saranno imposti dazi o limitazioni alla scambio di merci fra UE e Regno Unito.
Concludendo possiamo dire che l'anno 2020 è stato l'anno Brexit con tre date importanti:
- 23 gennaio la Regina Elisabetta firma l'atto di ratifica dell'accordo con l'UE.
- 29 gennaio il Parlamento Europeo approva l'uscita del Regno Unito.
- 24 dicembre l'UE e il Regno Unito trovano l'accordo sulla circolazione delle merci e delle perone.
Sicuramente tra l'aumento dei prezzi e i mancati investimenti, alcuni vorrebbero che il loro paese facesse ancora parte dell'Unione Europea anche se il processo sarebbe complicato e molto lungo.
articolo di Carla Malcangi