Il primo approccio con i compiti a casa non è assolutamente da sottovalutare: potrebbe influenzare in modo significativo l'atteggiamento dei più piccoli nei pomeriggi avvenire, quando il libro e il quaderno gli saranno presentati davanti e gli si chiederà di sedersi e impugnare la matita per continuare ad imparare dopo una lunga giornata di scuola! Chi ha l'arduo compito di seguirli in questo impegno deve essere a conoscenza dell'importanza di un corretto approccio con i compiti a casa, che potranno velocemente trasformarsi in un vero momento di apprendimento o nelle ore più dure della giornata, per entrambi adulti e bambini! Quindi ecco in aiuto dei semplici consigli che potrebbero aiutare nel fatidico momento di approccio ai compiti a casa. Prova ad applicarli anche tu per capire quali potrebbero essere i più adatti: ogni bambino è diverso e personalizzare queste dritte è essenziale per una buona riuscita!
1. Creare delle routine. Iniziare già dai primissimi giorni di scuola, quando i compiti sono ancora minimi o assenti, ad integrare il lavoro a casa nelle abitudini del bambino. I primi giorni si potrebbe inziare controllando insieme il lavoro svolto a scuola e il diario, in modo da determinare un piccolo spazio di tempo dedicato che verrà aumentato giorno per giorno quando il carico di compiti crescerà. Quindi, la routine del pomeriggio potrebbe essere: merenda, condivisione della giornata (vedi punto 2), controllo dei compiti da svolgere (vedi punto 3), organizzazione dello studio (vedi punto 4) e inizio dei compiti (vedi punto 5), per poi passare ad un'attività gradita dal bambino (vedi punto 6).
2. Creare un clima di condivisione. Nella routine un buon punto da inserire potrebbe essere quello di controllare le cose svolte quel giorno a scuola, prendendo in mano libri e quaderni utilizzati: questo sarà un buono spunto di narrazione per il bambino, ed è importante mostrare il nostro interesse non solo per gli argomenti scolastici affrontati, ma anche per le sue interazioni, momenti di svago e pensieri durante la giornata (possiamo chiedere "Ti è piaciuto imparare questa cosa?", "Con chi hai parlato di più oggi?", "Qual è stata l'ora migliore?"). Creare un clima di condivisione pre-compiti può sicuramente facilitare l'approccio a nuovi apprendimenti, ed è già esso un momento di grande insegnamento relazionale per il bambino!
3. Controllo del diario. Dopo la creazione di questo clima di condivsione potremmo passare al controllo del diario e dei compiti assegnati quel giorno. Inizialmente è un'attività da svolgere insieme al bambino, ma gradualmente si potrebbe chiedere a lui di controllare e riferirci quali compiti sono stati assegnati e per quando, in modo da renderlo sempre più responsabile e autonomo (ovviamente quando si sia raggiunto un livello buono di lettura). Si potrebbe creare anche un metodo di evidenziazione del diario che permetta al bambino di associare un colore ad ogni materia, in modo che possa vedere velocemente quali compiti sono da svolgere per tal giorno. Anche segnare i compiti portati a termine è importante, in modo che possa fungere da gratificazione e concretizzazione dell'avanzamento per il bambino!
4. Organizzazione dello studio. Come per il controllo del diario, questa attività deve lasciare spazio a sempre maggiore responsabilità ed autonomia: inizialmente possiamo chiedere al bambino da quale compito preferisce inziare, verbalizzando le startegie possibile ("ah vuoi iniziare da italiano, perchè? E' la tua materia preferita, capisco. Beh, si potrebbe iniziare da quella oppure da quella che ti piace di meno, in modo che te la togli ora che sei più fresco e fai meno fatica, decidi tu!"). Scriviamo su un foglio l'ordine delle materie da affrontare stabilito insieme, in modo che visivamente abbia modo di capire l'avanzamento (come per il discorso del diario). Stressiamo sempre anche l'aspetto della consapevolezza: "quanto tempo pensi che ci metteremo a finire questo compito? 10 minuti? Ok, allora iniziamo e vediamo se avevi ragione". Questo è importante per far capire al bambino quanto tempo è necessario impiegare per portare a termine un compito, consapevolezza che sarà essenziale anche per gli anni scolastici avvenire.
5. Svolgimento dei compiti. Affianchiamo il bambino mostrando sempre interesse, verbalizzando le strategie da usare durante gli esercizi, spiegando gli argomenti. Lasciamo però che sia anche lui a prendere inziative e ad auto-guidarsi, senza scoraggiarlo: se qualcosa non viene fatto correttamente, cercare di capire insieme dove sia l'errore, e se sopraggiunge la frustrazione cercare di accogliere le sue emozioni invece che sopprimerle ("eh si questo compito non è facile, anch'io a volte non ricordo bene queste cose e mi fa arrabbiare, ma adesso magari andiamo a rileggere la regola e vediamo se capiamo insieme, poi prima di scrivere la risposta ce la diciamo a voce così non dobbiamo cancellare un'altra volta!"). E se proprio quel giorno la voglia sembra non esserci? Proviamo a capire il perchè invece che arrabbiarci, molto spesso la soluzione è ascoltare e trovare insieme un modo. Non significa permettere al bambino di dedicarsi ad altre attività, ma comunicare con lui ascoltandosi davvero senza reprimere le emozioni da ambo le parti. Se è stanco, magari proporre di iniziare con la materia che gli piace di più, sempre giustificando la scelta "beh magari per oggi la strategia migliore è quella di partire con italiano, perchè magari iniziando con quello che ti piace passa un pochino la stanchezza e possiamo fare il resto, vediamo come va".
6. Fine dei compiti e inizio di un'altra attività. Qui un unico consiglio: non facciamo che l'unico momento di condivisione e interazione con il bambino sia l'ora dei compiti! Associare la nostra figura anche ad attività ludiche renderà il momento dei compiti più piacevole per il bambino, che vedendoci non penserà solo "mi tocca fare i compiti anche oggi!". Quindi, dopo i compiti, magari proproniamo noi un gioco da fare insieme: ci sono tantissimi spunti su internet di attività educative ma molto divertenti, con l'uso di carte, tabelloni stampabili, o anche solo con le parole! Mezz'ora di gioco davvero condiviso insieme può fare la differenza sul rapporto con i compiti e con il bambino in generale. Proviamo a ritagliarla tra i mille impegni della giornata: magari i compiti che di solito si svolgevano in ore e ore di battibecchi impiegheranno molto meno tempo e non sarà così difficile anche svolgere questo tipo di attività, anzi!
Spero che questi consigli siano utili a qualcuno! E se non potete svolgere personalmente i compiti con i vostri bambini, condividete questi consigli con nonni, zii o chi ne potrebbe aver bisogno per uno spunto! E buoni compiti a tutti!