Quando si intraprende un percorso di studi giuridici è facile sentirsi ripetere la frase "diritto privato...mezzo avvocato".
L'esame di diritto privato è considerato uno dei più temuti dagli studenti di giurisprudenza e ciò principalmente per due motivi: si tratta di uno dei primissimi esami previsti dal piano di studi; la mole di studio è - effettivamente - importante.
Sicché, oggi diversi atenei consentono allo studente di suddividere l'esame in due parziali.
Ad un primo approccio, la materia può sembrare a dir poco complessa. Ma è davvero così difficile?
In realtà, il diritto privato rischia di apparire come uno scoglio insormontabile perchè lo studente non ha ancora trovato il proprio metodo di studio. Un buon metodo di studio non solo consente di facilitare l'apprendimento ma permette anche di ottimizzare i tempi di preparazione, molto spesso ridotti.
Nella maggior parte dei casi, lo studente tenta di affrontare lo studio del diritto facendo affidamento esclusivamente sulla propria memoria. Questo modus operandi, però, non è consigliabile, essendo preferibile affiancare alla memoria anche la logica. Difatti, solo così sarà possibile riuscire a compiere collegamenti fra istituti e svilluppare capacità di ragionamento che torneranno utili sia in sede d'esame che per il futuro accademico e non solo.
Di cosa si occupa il diritto privato?
Il diritto privato è quella branca del diritto che regola i rapporti intersoggettivi tra singoli consociati (cioè persone fisiche e persone giuridiche), quindi tra soggetti posti su un piano di parità (a differenza da quanto accade nel diritto pubblico), in relazione alla sfera patrimoniale ma anche personale e familiare.
In sintesi, gli argomenti oggetto del diritto privato sono i seguenti: norma giuridica, fonti del diritto, capacità giuridica e di agire, diritti fondamentali, enti giuridici, fondazione, associazione, comitati, contratto, autonomia negoziale, adempimento, illecito civile, filiazione, risarcimento.