Gli 8 significati del causativo giapponese - Pillole per l'ansia

È noto come il causativo sia il Voldemort della grammatica giapponese: nessuno lo nomina, chiunque lo teme, tutti fingono che non esista; eppure, il causativo è lì, nell’ombra, pronto all’agguato, potente come non mai, e purtroppo non esiste un Silente, né tantomeno un Harry Potter, che possa tenergli testa.

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Per quanto in effetti il causativo sia particolarmente ostico, specialmente agli inizi, questo è un modo verbale utilizzatissimo e molto utile, questo perché è capace di donare numerose sfumature di significato, rendendo le vostre frasi ben più profonde di quello che potreste fare con gli altri modi verbali. Questo, bene inteso, se usate il causativo in maniera corretta.

Avviso fin da subito che questo articolo - nonostante sia intitolato Pillole per l’ansia – potrebbe generare una discreta emicrania, soprattutto quando subentreremo nelle varie spiegazioni sulle sfumature di senso del causativo. Siete avvisati.

Presumo che sappiate già gli aspetti formali del causativo, come si costruisce, quali particelle regge… Ma se così non fosse, vi consiglierei di fare riferimento a questo altro articolo, e poi ritornare qui per la vostra dose di ansia grammaticale.

Il significato "basico" del causativo

Tipicamente ci viene insegnato che con il causativo si indica che

Qualcuno stia costringendo qualcun altro a fare una certa azione contro la sua volontà.

Per cui la frase:

母は子供にスープを食べさせた

Suonerebbe una cosa simile a:

La madre ha costretto suo figlio a mangiare la minestra

Ma questa è una definizione che – come vedremo tra poco – non è esaustiva e ignora completamente tutte le possibili varianti di senso che il causativo può acquisire.

Personalmente, ritengo che una definizione più completa del causativo possa essere la seguente:

Il causativo esprime un’azione che accade senza la volontà o il controllo di chi subisce l’azione, spesso per opera di un agente esterno

Sicuramente è una definizione più convoluta e meno basilare della precedente, ma posso garantire che riassumere tutto il senso del causativo in una sola frase non è esattamente cosa facile.

Gli 8 sensi del causativo

Arriviamo dunque al caso specifico: quali sono i significati del causativo, e perché ci creano tanto stress?

Il fatto è che il causativo possiede un ampio ventaglio di significati e (tristemente) vengono utilizzati spesso nel giapponese proprio in virtù della sua completezza semantica.

Ecco, dunque, un elenco dei significati a cui il causativo viene comunemente associato:

  • Costrizione
  • Ordine/Obbligo
  • Permesso
  • Lassismo
  • Trascuratezza
  • Premura
  • Autocondanna
  • Origine/Causa
Queste classi vengono dall’edizione aggiornata del 2023 della grammatica Nihongo bunkei jiten pubblicato da Kuroshio Shuppansha. I riferimenti sono alle pagine 115 e 116.

Per favore mantenete la calma, adesso arrivano degli esempi e delle spiegazioni.

Costrizione

Il significato “basico” del causativo, il primo livello di complessità di questo iceberg grammaticale.

Il causativo con senso di “costrizione” vuole esprimere che un soggetto costringe qualcun altro a fare una certa azione.

犯人は銀行員に現金を用意させた      
はんにんは ぎんこういんに げんきんを よういさせた
I rapinatori hanno fatto preparare i soldi ai dipendenti della banca

L’utilizzo in questo caso è chiaro: i bancari non erano esattamente consenzienti nelle loro azioni, e si sono visti (presumibilmente) una pistola puntata addosso e non hanno potuto fare altro che riempire di banconote i sacchi di iuta forniti dai rapinatori, come una novella Banda Bassotti in mise nipponica.

Questa funzione non si distacca troppo da quella definizione scolastica data precedentemente, e potremmo definirla come il nostro punto di partenza in questo tortuoso viaggio.

Ordine/Obbligo

In qualche modo, questo significato di “ordine/obbligo” potrebbe essere tranquillamente inglobato al precedente senso di “costrizione”.

Ma è molto probabile che questa accezione sia meno severa rispetto all’altra, in quanto un ordine o un obbligo implica la libertà individuale di adempire o meno ad un dato ordine, cosa che invece è più complicato da fare nel caso di una costrizione (non credo che il signor Matsumoto, stempiato dipendente di mezz’età alla Mizuno Ginkō, abbia la scelta di invocare il proprio diritto alla libertà di scelta quando 176-761, ferro alla mano, gli intima di versare i soldi nel cartoonesco sacco di iuta).

先生は生徒に問題を解かせた
せんせいは せいとに もんだいを とかせた
Il professore ha fatto rispondere alle domande i suoi studenti

Permesso

Cominciamo adesso a mettere un dito in quell’area in cui la mancanza di controllo diventa protagonista del causativo. Consideriamo la frase seguente:

社長は給料を前借りさせてくれた
しゃちょうは きゅうりょうを まえかり させてくれた
Il direttore ha concesso lo stipendio in anticipo

Com’è buono, Lei!”, una memoria fantozziana accompagna questo magnanimo direttore d’azienda che permette ai propri dipendenti di ricevere lo stipendio anticipato. Qui entra in gioco un’ulteriore sfumatura di senso, ovvero il permesso.

Come si può notare, abbiamo lentamente abbandonato l’ordine e la costrizione per avvicinarsi ad una sfera differente, quella in cui il centro dell’azione diventa il paziente del causativo: con il permesso è chiaro che l’attenzione del verbo si sposta da chi compie l’azione a chi la riceve.

Sebbene in questo caso specifico non sia segnalato, il paziente dell’azione diventa il centro focale del causativo; ovvero, il senso si sposta dall’azione compiuta dall’agente agli effetti che il verbo può avere sul paziente, nel nostro esempio, i dipendenti ricevono il permesso di incassare lo stipendio prima del solito.

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Lassismo

Per “lassismo” si vuole intendere quando una persona prosegue a fare quello che stava facendo noncurante dei propri obblighi impendenti; insomma, il tipico atteggiamento di una persona menefreghista.

Ed è con questo significato che abbandoniamo del tutto quella definizione basilare di “costringere qualcuno a fare qualcosa contro la propria volontà”, e ci immergiamo nei sensi più profondi del causativo.

疲れているので、そのまま眠らせておいた
つかれているので、そのまま ねむらせておいた
Ero stanca, e così sono rimasta a dormire (anche se avevo degli impegni)

Ho interpretato la frase come un esempio abbastanza classico di lassismo o faccio-dopo-che-ora-non-ne-ho-voglia, per cui il soggetto si concede di dormire, ben cosciente del fatto che abbia affari più importanti da svolgere; ma allo stesso modo avrebbe potuto funzionare in situazioni alternative in cui una madre-chioccia lascia dormire oltre la sveglia la propria figlia tornata da una serata universitaria al giovedì sera, pur sapendo che alle nove in punto dovrà presenziare ad una lezione con frequenza obbligatoria (scatenando, immagino, le ira della figlia).

Il causativo, quindi, può essere utilizzato anche in situazioni in cui si sta facendo uno “strappo alla regola”, paradossalmente l’esatto contrario di un obbligo.

Trascuratezza

Ipotizziamo che durante la mia ultima sessione estiva mi sia abbandonato completamente, lasciandomi crescere la poca barba a sprazzi che il mio livello di testosterone mi concede, cambiandomi raramente la maglia di cotone sudata ed entrando nella doccia solo durante i giorni divisibili per 17; ecco, se dovessi descrivere queste situazioni in giapponese mi converrebbe probabilmente utilizzare il causativo (Le precedenti sono solo ipotesi, chiaramente, un esperimento mentale, una simulazione, nulla di più, parola di scout N.d.r.).

Con questo ulteriore significato, infatti, il causativo perde completamente il controllo sull’azione, e si focalizza sul modo in cui viene compiuto il verbo: la mancanza di attenzione, spesso involontaria dovuta dalla distrazione o da altri fattori esterni (altrimenti si ricadrebbe nella categoria di “Lassismo” descritta prima), nel compiere qualcosa.

Prendiamo un esempio abbastanza lampante di questa “Trascuratezza”:

お風呂の水をあふれさせるな
おふろの みずを あふれさせるな
Non fare uscire l’acqua dalla vasca!

Qual è la storia che può stare dietro a questa frase?

Ritorniamo dalla mamma-chioccia e dalla studentessa festaiola di prima: la ragazza si è svegliata e non ha avuto nulla da ridire sulla lezione saltata - per fortuna non aveva fatto altre assenze -, così, in preda alla sbornia e all’acufene post-sotto cassa, si dirige in bagno pronta per un bagno di bolle ristoratore; ma la mamma-chioccia – in quanto chioccia – riconosce lo stato pietoso della sua prole e temendo per le mattonelle immacolate pulite la mattina stessa, non si esime dall’ammonire la ragazza affinché presti attenzione, poiché chiaramente non in condizione di muoversi con garbo ed assolutamente non in grado di evitare di fare fuoriuscire l’acqua sul pavimento lindo.

Ecco, dove non c’è controllo sull’azione che si svolge, si può usare il causativo.

Premura

È vero, le mamme-chiocce sono chiocce, ma è anche vero che sono molto premurose. E il causativo ha anche questo senso, poiché per mezzo di questo modo verbale (che, come avrete notato, è incredibilmente versatile) si può anche esprimere la premura che una certa persona pone nei confronti di qualcun’altra.

Questo senso ulteriore è la mosca bianca del causativo, un Sirius in mezzo ai Black – per riprendere la metafora di Harry Potter fatta all’inizio. Con un esempio sarà tutto più chiaro:

子供にミルクをませる時間です
こどもに ミルクを のませる 時間です
È ora di dare il latte a mio figlio

Come è possibile notare, il significato è abbastanza cristallino e, per una volta, relativamente privo di punti oscuri: un soggetto non specificato si dedica per dare da mangiare al proprio figlio, presumibilmente non in grado di nutrirsi in autonomia, con amore e premura.

Poi è anche vero che il giapponese è una lingua ambigua, e quindi si potrebbe anche intendere questa frase come un obbligo, o peggio una costrizione, ma in mancanza di un contesto mi limiterei a leggerla come un genitore amorevole che da’ il latte al proprio figlio.

Autocondanna

Abbiamo quasi finito, lo giuro.

Il penultimo elemento della lista è uno ancora più astratto nel suo senso; infatti, il causativo si vuole porre anche come un modo comune per pentirsi di qualcosa che si è potuto permettere accadere e autocondannarsi.

Incredibilmente, abbiamo raggiunto livelli metalinguistici con il causativo, dove il soggetto della frase si flagella per gli errori che ha compiuto, allo stesso tempo in cui noi – discenti del giapponese che hanno deciso di sapere di più sul causativo – stringiamo un cilicio figurato mentre approfondiamo la grammatica giapponese.

子供を事故で死なせてしまった
こどもを じこで しなせてしまった
Ho permesso che mio figlio morisse durante l’incidente

Solo good vibes su questo blog.

Chiaramente il causativo, se utilizzato in questo contesto, chiama a gran voce la forma 〜てしまう che sicuramente risulta quasi perfetta per fare rispecchiare la tragedia e la condanna che il soggetto pone su sé stesso.

Origine/Causa

E siamo arrivati alla fine, con l’ultimo – e incredibilmente pratico – significato del causativo, quello che vuole indicare l’origine o la causa di un certo fenomeno.

Si trova molto spesso con tutte quelle situazioni emotive che alterano l’umore di una persona, in positivo e in negativo; ma anche per esprimere, come nell’esempio, la causa di veri e propri cambiamenti fisici.

フロンガスが地球を温暖化させている
フロンガスが ちきゅうを おんだんか させている
I gas freon surriscaldano la Terra

Quindi, il causativo con questa accezione viene utilizzato per definire, appunto, in che modo e in quale misura un cambiamento del soggetto/tema sia responsabile verso un altro elemento.

Concludendo: il causativo in giapponese

Se siete arrivati alla fine spero che questa “guida” sia stata utile per comprendere al meglio quello che è un modo verbale molto complesso, ricco di sfaccettature e colore, e che possiate imparare ad usarlo al meglio.

Chiaramente non è facile, ma se rileggete le frasi esempio con la cognizione delle spiegazioni e dei contesti che ho cercato di creare, posso garantire che il causativo diventerà molto più chiaro; e chissà, forse un giorno riuscirete anche ad usarlo senza sbagliare, e posso garantire che quel momento sarà parecchio soddisfacente.

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Federico
Sono traduttore con base a Genova e insegnante di giapponese su questa piattaforma. I miei migliori acquisti durante il mio soggiorno a Kyōto sono stati una fitta grammatica di giapponese e una copia in originale di "Confessioni di una maschera" comprata ad un negozio dell'usato a 160 yen.Contattare
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