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Le metamorfosi e gli insetti nella Divina Commedia

Nella "Divina Commedia" di Dante Alighieri, gli insetti non sono protagonisti o temi centrali, ma vengono menzionati in alcuni passaggi. Ad esempio, nel canto XXIII dell'Inferno, Dante incontra Pier della Vigna, un consigliere di Federico II condannato per tradimento. Pier della Vigna è trasformato in un albero e viene mangiato dagli insetti:

"La strana e innumerabile famiglia del tristo albero ampiamente sen giva, orribile a veder per esser tanta."

Nel canto XXIII del Purgatorio, invece, Dante fa riferimento a una formica e al suo comportamento laborioso per simboleggiare l'umiltà e il lavoro diligente:

"Qual è quella formica che retro a spier la via, l'una sì e l'altra no, e verso il carco van, e verso il letto dell'una destra, e dell'altra si mettono a scanso de l'opere, e tornan alquanto indietro via, ne l'un l'altro paia a dar di piglio, e tornano in fretta là dove la lor via a punto sazia: tal torna' io."

In questi versi, Dante utilizza l'immagine delle formiche per descrivere l'ordine e la disciplina nel Purgatorio.

Nel canto XXVI del Paradiso, Dante fa un'altra breve menzione di insetti quando parla della gerarchia celeste. Egli utilizza l'immagine degli insetti per rappresentare la differenza di luminosità tra le anime celesti:

"Quali i Grifon ch' a vedere i volli voli, e non lo crederò, s' ei non l' avessi veduto, e qual è quei che non disvolli le piume ingannato e giù giù discende, perchè vede e non può, sì mi rendei, stando a contemplar fiso, e credo rende chi ferma il viso per veder quel ch' è, quando sta ferma la vista, ch' intende."

In questo passaggio, Dante usa l'immagine dei grifoni che volano per illustrare la comprensione della gerarchia celeste. Tuttavia, è un riferimento più generico agli uccelli in generale, piuttosto che agli insetti.

Nel canto IX del Purgatorio, Dante incontra le anime penitenti che sono state negligenti nei loro doveri religiosi. Queste anime, rappresentate come luci, sono costrette a girare attorno a un punto luminoso, simboleggiante la virtù trascurata. Una di queste anime si rivolge a Dante e parla della sua stessa negligenza. Per esprimere il concetto di desiderio e attaccamento errato, usa l'immagine di una falena:

"E 'l mio cuor, quasi del suo sangue spolto, diede sé stesso a la sua speme falce, col qual, pensando lei, talvolta è tolto."

In questo passo, l'anima parla del suo cuore come se fosse una falena che si è sacrificata, cedendo se stessa alla lama della speranza errata. L'immagine della falena diventa simbolica della vulnerabilità umana di fronte alle tentazioni e alle brame, che possono portare a scelte sbagliate.

Dante, dopo aver superato il fiume Lete e aver bevuto delle sue acque che cancellano la memoria dei peccati, si prepara a salire al Paradiso. In questo contesto, Virgilio, rappresentante della ragione e della filosofia, non può accompagnare Dante oltre il Purgatorio, poiché solo la grazia divina, rappresentata da Beatrice, può guidarlo nel regno celeste.

L'immagine della falena è utilizzata per rappresentare la transizione di Dante da Virgilio a Beatrice. La falena è un insetto notturno attratto dalla luce, simboleggiando il desiderio di conoscenza e verità. Quando Virgilio si congeda, Dante descrive il suo stato di confusione e il suo desiderio di comprendere ciò che sta accadendo:

"Io vidi già nel cominciar del giorno La parte orïental tutta rosata, E l'altro ciel di bel sereno adorno; E la faccia del sol nascere ombrata, Sì che per temperanza di vapori L'occhio lo sostenea lunga fiata; Così dentro una nuvola di fiori Che da li angelici giardini piove, Di sopra candidi veli e vermigli."

Dante compara se stesso a una falena che, attirata dalla luce del Paradiso, cerca di avvicinarsi a essa. La luce rappresenta la presenza di Beatrice e la conoscenza divina che Dante cerca di acquisire. Questa allegoria sottolinea il desiderio di Dante di raggiungere la verità e la saggezza attraverso la guida di Beatrice, ora che Virgilio non può più accompagnarli.

 

 

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Vincenzo
Insegnante di a Verona, Blessagno, Laino, Pigra, Ponna, San Fedele Intelvi. Specializzato/a nell'offerta di lezioni di lezioni presenziali e lezioni a domicilio, adattate alle esigenze individuali di ogni studente. Le lezioni che tengo sono pensate per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi e le tue mete.Contattare
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