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Platone: Il Simposio, la Bellezza e la Moralità

Letuelezioni

Nel Simposio Paltone ci accompagna in un percorso in cui l'amore, che all'inizio viene visto come semplice desiderio di qualcosa/qualcuno di bello, si trasforma e trascende le apparenze. Nel racconto di Socrate ai commensali si ragiona sulle affinità della bellezza, vista come qualcosa di attraente, con il bene, visto come il verace fine del desiderio stesso.

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Il desiderio verso la bellezza diventa quindi ispirazione verso il bene, che è l'unico pensiero dell'amante verso l'amato e, allo stesso tempo, è l'attrattiva più grande dell'amato verso l'amante.

Questa posizione sull'amore ha avuto un'enorme successo storico, dovuto anche a una certa affinità con il critianesimo, ed è una posizione che mette in risalto l'importanza della sfera morale per la sfera emotiva di ognuno di noi.

Mentre le altre dottrine di Platone, per esempio quella delle idee, vennero confutate, con grande spargimento di sangue, già nel medioevo da Guglielmo da Occam e dal nominalismo, sull'importanza della moralità nella gestione emotiva si dibatte ancora, e si cerca ancora di dirimere la diatriba della bellezza e del bene nella mente umana. Si ipotizza addirittura che l'assenza di questa identificazione porti ad alcuni disordini di personalità, studiati in psicologia.

Insomma l'amore platonico è e rimane la dottrina di maggior successo di Platone stesso, e un ostacolo insormontabile per chi, attaccato alla modernità, considera la morale solo come una costruzione (costruzionismo) o una sovrastruttura (marxismo).

Il testo è semplice, dialogico come è lo stile donato da Platone alla letteratura dei suoi tempi, immediato, breve, essenziale. Esso racconta delle verità rivoluzionarie per l'uomo occidentale.

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